Sogno o son desto


Salvatore Ronga – Mi sveglio. Raggiungo barcollando la cucina. Ho una visione mistica. Il Santissimo Sacramento brilla sull’altare. Si leva un profumo di violette che stordisce. Oddio – mi dico – non mi sono svegliato affatto. Sono morto. Questo deve essere il sonno eterno, che però somiglia tanto al sonno arretrato. Stropiccio gli occhi, cosa che evidentemente si può fare anche da morti. Il Santissimo somiglia tanto a un calciatore d’argento con la palla legata al piede. Scopro che Piccolo Giò ha vinto ieri sera il premio come miglior giocatore al torneo di calciotto e che mia sorella, prima di andare al lavoro, ha comprato i cornetti. Il paradiso può attendere. Torno a dormire…ah, buongiorno.

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