Fare politica senza ruolo istituzionale si può fare


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Gaetano Colella – Ho sempre sostenuto che si può fare politica anche senza ricoprire ruoli istituzionali.Per questo ho ritenuto di mantenere sempre i rapporti con professionisti qualificati,a cui mi sono sempre rivolto per discutere soluzioni di problemi per la mia Comunità.Sono stato sempre particolarmente interessato a scoprire nuove tecniche,soprattutto in materia ambientale( ho diretto per anni il Settore Ambiente della Regione Campania) per trattare e smaltire rifiuti in un territorio.Parlando con un mio stimatissimo amico, l’Ing, Paolo Basile,un professionista serio e qualificato,incaricato dalla” Società Fissore” di Montecarlo(specializzata nella costruzione di impianti di trattamento per rifiuti solidi urbani) a seguire la costruzione di impianti in tutta Europa,ho appreso di un ” NUOVO SISTEMA DI TRATTAMENTO PER RIFIUTI SOLIDI URBANI” che potrebbe essere considerato anche per la nostra isola e che non produce inquinamento ambientale,non richiede a monte la differenziata e impegna una superficie di terreno di circa 20.000 mq. Questa” Società Fissore “,sulla base delle analisi dei costi,potrebbe prendere in considerazione l’accollo totale del finanziamento della costruzione e installazione dell’impianto,per poi rientrare nei costi sostenuti attraverso la vendita di energia elettrica e termica e con la vendita di prodotti che si ricavano.Quest’ultimo elemento,renderebbe concretizzabile l’idea in brevissimo tempo.Questo sistema di trattamento per rifiuti è costituito da una serie di macchine marchiate CE,prodotte dalle migliori aziende a livello mondiale e contraddistinte da certificato ISO 9000.” SISTEMA DI TRATTAMENTO IN AUTOCLAVE” che rappresenta la novità assoluta in termini di trattamento dei rifiuti.Tale sistema di trattamento presenta un flusso produttivo interamente monitorabile e gestibile da PC/PLC/SCADA,totalmente automatizzato che consente di ottenere a fine processo la trasformazione dei rifiuti urbani in un materiale ricco in cellulosa( denominato “FLOCK”) in mescola con prodotti prontamente riciclabili quali vetro, metalli e plastiche completamente sterilizzati e puliti.Il sistema è progettato per un utilizzo in continuo nelle 24 h. Si premette che il fabbisogno medio di vapore è proporzionale alla quantità di rifiuto trattato;il vapore è per la maggior parte oggetto di recupero,previa condensazione e, per le acque di condensa,vi è un trattamento di elettroflacculazione.Il vapore viene viene prodotto da 1 o 2 boiler di capacità congrua operanti con combustibile a scelta del cliente. L’autoclave,montata su rulli,composta da vaso rotante inclinato a 22° sull’asse orizzontale,incorpora un tamburo con collo conico in acciaio dolce, rotante in senso orario nella fase di vaporizzazione( così facilitando la penetrazione del vapore nella massa) ed in senso antiorario nella fase di scarico della stessa,ha installato alle estremità nr.due portelli progettati in modo che le operazioni di chiusura ed apertura possano avvenire in qualunque punto dei 360°.Il processo si svolge come segue:-scarico del rifiuto in area chiusa biofiltrata;- carico del rifiuto,previo selezione volta a bloccare batterie auto esauste o altri prodotti chimici,a mezzo ragno in un apposito container con pavimento mobile che alimenta un nastro trasportatore( con sottostante pesa) preposto al caricamento dell’autoclave.Al raggiungimento del peso reimpostato l’autoclave attiva il blocco dei portelli,la pompa del vuoto e l’immissione o l’aspirazione del vapore.La temperatura di esercizio non supera i 160° C e la pressione è inferiore a 6 bar grazie all’operatività di una pompa ad anello liquido. Il ciclo ha una durata programmabile di circa 144 minuti, segue una depressurizzazione con contestuale aspirazione circuitata del vapore, filtrazione ed invio del filtrato condensato ad una seconda autoclave operante in parallelo. Pertanto non vi è contatto tra vapore e ambiente.La riduzione di volume del rifiuto a fine processo è decisamente anche sino ad un decimo di quello originario. A completamento del processo l’autoclave attiva l’apertura dei portelli e scarica il Flock frammisto ai prodotti da recuperare su un convogliatore a tamburo o a coclea su vasca di raccolta del colaticcio,sulla quale insistono anche i successivi componenti dell’unità di selezionamento che inizia con il vaglio e lo star screem( con alberi montati su più piani e preposti ad imprimere forti scuotimenti ai prodotti riciclabili così da liberarli da residui di Flock che,per effetto degli scuotimenti,precipitano nella vasca di raccolta,per proseguire con il magnete per cernita dei metalli ferrosi,con l’area a corrente alternata denominata Eddy Current( per la cernita dell’alluminio e dei metalli non ferrosi) e, infine,con l’impianto di rilevazione NIR a raggi infrarossi per la selezione dei materiali plastici misti. Le plastiche selezionate,disposte su convoglitore,pervengono ad un trituratore che ne provvede alla triturazione in chips delle dimensioni di circa 25mmx22mm. I chips sono quindi disposti in un silo di accumulo che funge da polmone di alimentazione per l’impianto Polycrack denominata “P2P”. – UNITA’ PLYCRACK “P2P”- Tale unità converte i rifiuti plastici ( PE,PET, ABS,HDPE,HIPS,LDPE,PVC, Policarbonati, etc.) in una miscela di combustibili( denominata Mazut) utilizzabile tal quale come combustibile in impianti di cogenerazione o da sottoporre a distillazione frazionata per la produzione di carburanti( benzina,gasolio, kerosene, olio pesante) mediante un sistema di conversione catalitica. Il procedimento è completamente automatizzato e gestito PLC e prevede il carico dei chips in plastica in una tramoggia insistente su un sistema di pesatura volumetrica,il preriscaldamento e la fusione dei chips in un fusore operante a temperatura media di 250° C, il pompaggio del fluido nel reattore.Il reattore opera in saturazione di azoto e la reazione è condotta a temperature comprese tra 250° C e 600° C in base ai prodotti in entrata. La reazione viene attivata ed accellerata tramite catalizzatore secondo tempi e quantità predefinite,ne deriva una decomposizione dei polimeri a forme molecolari semplici allo stato gassoso. I gas prodottisi con la reazione,scaricati in continuo, nella frazione condensabile vanno a comporre il Mazut e nella frazione non condensabile,previa filtrazione,ad alimentare i bruciatori asserviti all’impianto( recupero di energia). Dal ciclo di condensazione della frazione condensabile in Mazut residuano tuttavia del coke-simile, dei Sali e del gas. Il coke simile è utilizzabile come combustibile oppure utilizzato nella produzione di nerofumo, pneumatici e filtri. — IL DIGESTORE ANAEROBICO– con correlato generatore di elettricità adotta tecnologie e tecniche di tipo standard. In un primo digestore il substrato composto da Flock e colaticci viene tenuto in movimento e soggetto a fermentazione a temperatura controllata. Il biogas prodotto alimenta in continuo il generatore di elettricità. Al termine del ciclo il residuo è pompato in un secondo digestore con ulteriore produzione di biogas. Il generatore è di tipo combinato atto alla produzione di energia elettrica e di energia termica. Dal Flock si raggiungono apprezzabili risultati in termini di biogas innanzitutto in una tempistica decisamente ridotta ( 5-10 giorni per l’ottenimento dell’oltre il 90% del biogas contenuto). Mediamente si ricava 1/3 di energia elettrica e 2/3 di energia termica utilizzata sia nel contesto dell’impianto( essiccazione e pastorizzazione del digestato) sia nelle utility o complessi immobiliari. La Società che fa il trattamento dei rifiuti per Venezia,,denominata ” ECO- PROGETTO VERITAS”( costituita dal Comune di Venezia, dalla Provincia di Venezia e dal Consorzio di 44 Comuni adiacenti) ha già ordinato un impianto con le caratteristiche evidenziate e per 60.000 tonnellate annue proprio per la città di Venezia. Sistemi di smaltimento del tipo che stiamo trattando , già sono attuati in Inghilterra,Olanda,Germania ecc.. I Sindaci dell’isola d’ischia che su questi temi stanno letteralmente dormendo, potrebbero valutare attentamente la fattibilità anche di questa idea . Auguro all’isola tutta che questo mio modestissimo contributo-proposta possa scuotere almeno il vertice politico isolano affinché riprenda un’azione di ricerca di una soluzione condivisa su un problema vitale della nostra economia. Confesso però di essere moto scettico . Ho solo fiducia nel neo- Sindaco di Forio Del Deo, conosciuto per la sua sensibilità e responsabilità nell’affrontare i grandi problemi che ci riguardano.IL Sindaco di Forio è l’uomo nuovo della politica isolana ( in termini di fattività positività, mentalità e concretezza) e sono certo che svolgera’ un ruolo molto attivo nella ricerca di una soluzione interisolana sulla questione dei rifiuti.

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