Parla Bruno De Giorgio


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Esce vittorioso da una battaglia giudiziaria durata 10 anni. Alla fine il consiglio di stato gli dà ragione. Il Friends ha riaperto i battenti. Condannato il comune d’Ischia. Risarcimento che pagheranno i cittadini, come al solito. Lo abbiamo intervistato nel suo locale al corso Vittoria Colonna, dove con i suoi fratelli, si sta riorganizzando per tornare alla grande nel mondo by nigth. Bruno, ci racconti per sommi capi, com’è andata la vicenda?

In base a degli accertamenti che sono stati fatti dal comune d’Ischia, credo si tratti di qualche denuncia arrivata dall’esterno, dieci anni fa una parte della struttura viene chiusa, o meglio non agibile. Nel corso degli anni il comune dapprima ci ha revocato il certificato di agibilità, nelle aree soggette all’ordinanza, poi su questa base, tre anni fa c’è stata la prima chiusura. Abbiamo fatto subito ricorso al Tar, vincendo, così abbiamo potuto riaprire il locale. Parliamo di dicembre 2011. A giugno 2012, il comune dispone una nuova ordinanza, dicendo che possiamo stare aperti solo nelle aree agibili. Impugniamo l’ordinanza, perdendo al Tar. Non contenti, ci rivolgiamo al consiglio di stato. A giugno di quest’anno, 2013, viene discusso il ricorso e a novembre il consiglio di stato mette la parola fine alla vicenda. La sentenza dice che tutte le aree del locale sono agibili e dunque si può svolgere attività. Perchè il comune, secondo te,  ti ha messo i bastoni tra le ruote? Non credo sia un fatto personale. Non mi interessa se qualcuno ce l’avesse con me o con la mia famiglia. E’ stato commesso un errore, oggi quell’errore è stato cancellato. Qualcuno ha detto che la mia candidatura abbia dato fastidio a qualcuno, chiacchiere di paese. Questa sentenza ti da più motivazioni di fare meglio nell’attività ereditata da tuo padre? Sicuramente è di grande stimolo. Fondamentalmente ci mette in una posizione di lavorare più rilassati. In questi anni no vi nascondo che ho avuto difficoltà sia economiche che fisiche. Tutto questo ti porta ad essere meno propositivo. Mio fratello Ciro è dovuto andare all’estero per trovare lavoro. Le motivazione le abbiamo sempre coltivate, tutte le cose negative che ci sono accadute, erano uno sprono. Mio padre ci ha sempre insegnato a combattere. Le motivazioni c’erano, ci sono sempre state, oggi le utilizzeremo in maniera più positiva. In questa vicenda c’è stato un vinto e un vincitore? La battaglia è stata persa ma la guerra è vinta. Credo che comunque tutti abbiamo perso qualcosa. Gli isolani sono stati privati di un divertimento diverso. Il nostro locale, comunque attirava gente, al corso Vittoria Colonna. Molte volte hanno provato di metterci a terra e noi ci siamo sempre rialzati, questa è una di quelle. Durante questo brutto periodo, hai avuto l’aiuto di amici e parenti? Nei momenti cdi grave difficoltà, abbiamo fatto quadrato, come famiglia. Se in questa vicenda ero solo, probabilmente le cose sarebbero andate in modo diverso. Tre maschi, una femmina e una mamma, hanno fatto la differenza. Non nascondo che qualche parente ci ha anche aiutato economicamente. Ci siamo tutti stretti intorno al problema e alla difficoltà, superandoli brillantemente. Questo Natale sarà il più bello per te? Si, abbiamo avuto il regalo in anticipo. 

 

 

 

 

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