La baby-gang


babygang

Sara Mattera – Si piazzano in via Marina a Napoli, nei pressi delle sedi della facoltà di giurisprudenza della Federico II e dell’Orientale. Ti scrutano, ti seguono e una volta che sei scelto come bersaglio, ti insultano con gesti, parole e minacce. Da una decina di giorni gli studenti universitari della zona non hanno vita tranquilla: una baby gang composta da una ventina di ragazzini di età compresa dai 13 ai 16 anni ha infatti cominciato a importunare pesantemente soprattutto studentesse che camminano da sole all’uscita dell’università. All’inizio le vittime preferite erano proprio le studentesse dell’Orientale e tutto accadeva sempre nella stessa dinamica. Le ragazze uscivano dalla sede di Palazzo Mediterraneo, da sole, spesso nel tardo pomeriggio, e venivano inseguite dai teppistelli per poi essere prese a calci, pugni e trascinate anche per le borse. Una delle vittime è stata anche una ragazza in stampelle che,dovendosi spostare da una sede all’altra dell’Orientale è stata colpita dai ragazzi che hanno cercato di farla cadere. La situazione però è peggiorata nel corso dei giorni. Non solo adesso le vittime delle angherie sono anche le ragazze di giurisprudenza, ma a quanto pare, la baby gang ha esteso il proprio raggio d’azione anche a via Duomo, dove si trova il palazzo di Santa Maria Porta Coeli, altra sede dell’Orientale. Il panico tra gli studenti ormai dilaga ogni giorno di più a tal punto che si è costretti a camminare in gruppo o a prendere strade più lunghe per evitare le violenze da parte di questi teppisti.Sembrerebbe questa, una di quelle classiche storie dei quartieri più poveri e malfamati di Napoli, quelle storie che per quanto ascoltiamo alla televisione o leggiamo nei giornali, sembrano sempre una realtà lontana da noi, ma purtroppo non è così. La violenza sta dilagando e si sta impadronendo anche di quelle zone da sempre considerate più sicure rispetto alle altre .Questa triste vicenda di ragazzini che si divertono a “giocare “ai Camorristi importunando persone molto più grandi di loro , ha poi toccato il fondo ed è diventata ancora più agghiacciante quando, nonostante le diverse denunce ricevute da parte degli studenti, le forze dell’ordine napoletane hanno liquidato la questione con un bellissimo “ nui ch c’ putimm fa” . Vista l’omertà e il totale disinteresse della grave situazione da parte di chi invece dovrebbe svolgere il proprio lavoro correttamente, e visto anche il mancato aiuto da parte di chi , durante le aggressioni si trovava in zona come “spettatore”,gli studenti hanno quindi deciso di mobilitarsi per far valere il proprio diritto di essere tutelati e di non andare all’università con la paura di essere presi di mira dalle angherie di ragazzini, i quali potrebbero passare anche a maniere più forti , derubando o ferendo in modo più grave le povere mal capitate di turno. Su facebook è quindi nato un gruppo da nome “tuteliamoci” nel quale si può essere aggiornati sulla situazione, sulle iniziative organizzate per diffondere la notizia e nel quale gli studenti possono essere solidali gli uni con gli altri ,scambiandosi contatti e numeri di telefono per andare a lezione insieme . Ma è chiaro che questo non basta: ecco perché è possibile firmare una petizione indirizzata ai carabinieri e al sindaco di Napoli affinchè le zone interessate vengano messe sotto sorveglianza da forze dell’ ordine in borghese che possano mettere fine a questa situazione spiacevole. Ancora una volta Napoli finisce nella cronaca nera per il degrado e la violenza a cui, però, se ci fosse un maggiore controllo e una minore omertà e menefreghismo da parte delle autorità di dovere si potrebbe far fronte. Perché in fondo c’è da dirlo: :non è Napoli ad essere una città invivibile ma molto spesso sono proprio le persone che ci vivono a renderla tale.

 

Ecco il link per firmare la petizione:

https://secure.avaaz.org/it/petition/carabinieri_sindaco_di_Napoli_Luigi_De_Magistris_Stop_BabyGang/?fbdm

 

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