Cosa pubblicate sul blog?
«Il blog nasce a settembre ma l’idea nasce ad aprile durante i giorni del Salone del Mobile. In fiera molti studenti e giovani designer ci chiedevano come avevamo fatto a partecipare al SaloneSatellite, come si svolgeva la selezione, come avevamo cominciato il nostro lavoro. E allora ci siamo dette: “Perché non condividere le nostre esperienze con altri colleghi?”. E così oltre a parlare – in forma leggera e divulgativa – dei pezzi di design che più ci piacciono o dei cult, ogni volta che partecipiamo a fiere o a eventi di settore poniamo l’attenzione anche sul lavoro degli altri giovani designer come noi».
Nel film ‘Blue Jasmine’ la protagonista Cate Blanchett vuole svoltare iscrivendosi ad un corso online di arredamento d’interni e design. Sono cose che s’imparano con un clic?
«Oggi la formazione a distanza ha fatto passi da gigante, ma come in tutti settori per una formazione che sia completa non può mancare l’esperienza sul campo».
Il periodo di maggior creatività del design italiano (anni 60, 70 80, ecc.)?
«Le nostre grandi aziende leader, eccellenza e vanto del design italiano, sono nate nel secondo dopoguerra. Colossi a parte, crediamo che in generale la creatività si sviluppi di più nei momenti di crisi e difficoltà, quando c’è maggior bisogno di aguzzare l’ingegno per trovare soluzioni nuove e originali. Forse non ne abbiamo ancora la consapevolezza, ma il periodo di maggior creatività del design italiano potrebbe essere quello attuale».
Che differenza c’è tra una sedie di Kartell e una sedia della mia cucina?
«In pratica nessuna, entrambe assolvono la loro funzione! La differenza sta in ciò che ci trasmettono: come spiegano le teorie dell’emotional design, gli oggetti che ci circondano comunicano e suscitano emozioni in noi. Se guardare o usare una determinata sedia (della nonna o di Philippe Starck) può strapparci un sorriso o riportare alla nostra mente un bel ricordo, per noi è quella è la scelta giusta».
Ikea ha inventato il design low cost per le masse?
«Si, pensiamo che la grande rivoluzione di Ikea sia stata proprio questa, portare il bello anche nelle case di chi non ha grandi possibilità economiche».
Le creazioni di Marita e Frida Francescon: foto
Da 1 a 10 quanto sono esteticamente cool i seguenti luoghi campani
– La fontana dell’Esedra alla Mostra d’Oltremare: 8
-L’auditorium di Niemeyer a Ravello: 10
-Il tetto del Madre col cavallo di Paladino: 8
-La stazione di via Toledo di Oscar Tusquets: 8
Com’era la casa dei vostri genitori dove avete vissuto da bambine? Quali oggetti rubereste a quell’ambiente e cosa invece mandereste in soffitta per sempre?
«Siamo cresciute in una casa con giardino a Ischia, giocando all’aria aperta e facendo una vita molto sana. Ai nostri genitori abbiamo già rubato la libreria in mogano disegnata da nostro padre che adesso è in camera mia (Frida) e il tavolo ottagonale finito nel soggiorno di mia sorella Marita. In soffitta manderemmo alcuni regali di matrimonio, come il vaso nero con la base in argento e i decori dorati e rosa che troneggia in salotto…»
Nome, età, di dove siete, animali domestici, cosa leggete e cosa guardate in tv.
«Marita, 31 anni, Ischia, mamma di Frida Jr e fidanzata di Fabrizio, tutti i libri di Bruno Munari, tv non ne guardo quasi. Frida, 25 anni, Ischia, single, gattino Roy, L’alchimista di Paulo Coelho, “De.sign” su Sky Arte».
Studi, lavoro.
Marita: «Ho studiato Architettura a Napoli e un anno a Madrid in Erasmus, mi sono specializzata allo IED Design di Barcellona; ho una seconda laurea in Scienze della Comunicazione e sono giornalista pubblicista. Lavoro come architetto e designer, quando ho un po’ di tempo scrivo, ma in primis sono mamma».
Frida: «Mi sono diplomata al liceo classico e sto per laurearmi in Economia Aziendale, focalizzando la mia attenzione sul marketing. Con mia sorella creiamo arredi, t-shirt e tutto quello che ci passa per la testa. L’ultima serie di coffee-table che abbiamo presentato al SaloneSatellite, dedicata alle isole che amiamo, è stata scelta per la mostra Going Places al Nhow di Milano, visitabile fino a marzo».
Due personaggi che hanno migliorato il mondo del design in meglio, e due che l’hanno peggiorato.
«In meglio, senza dubbio Enzo Mari e Achille Castiglioni. In peggio non sappiamo, forse non ce l’hanno fatta a diventare famosi».
La frase o l’aforisma che citate sempre.
«”Da cosa nasce cosa” dal titolo di un libro Bruno Munari».
L’artista che maggiormente vi ha influenzato?
«Patricia Urquiola, allieva e assistente di Achille Castiglioni, che ha saputo creare un proprio stile inconfondibile facendo innamorare le più importanti aziende di design, non rinunciando a farsi una vita come moglie e mamma».
Cosa significa essere blogger al Sud?
«Nel nostro caso è un po’ limitante, perché tutte le novità in ambito di design vengono presentate a Milano, ma allo stesso tempo è uno stimolo perché il Sud è una terra di grande creatività da cui nascono idee interessantissime».