Monnezza: ATO e STO il commento di Gianluca Trani su facebook


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Da Il DispariCi siamo o quasi. Senza neanche il comune unico, se i nostri amministratori saranno lucidi da cogliere l’occasione, ci possiamo avviare verso uno snellimento della gestione dei rifiuti sulla nostra isola, sulla sua relativa razionalizzazione e, perché no, potremmo iniziare a percorrere una strada lineare, condivisa e che mira al risparmio e all’abbassamento del peso delle imposte su ognuno di noi. Con la legge numero 5 del 2014, la Regione Campania ha stabilito il “Riordino in materia di gestione rifiuti urbani e assimilati in Campania”.Uno strumento a disposizione dei nostri amministratori che, di fatto, ci porta fuori dalla secca dell’emergenza e, sperando in una visione ben più lunga del proprio naso, si possa dare il benvenuto ad una nuova era dei rifiuti, almeno, sulla nostra isola Caldoro e i suoi assessori, infatti, hanno stabilito che il riordino della materia debba passare prima di tutto attraverso una revisione del territorio che, per un maggior controllo e una più capillare organizzazione (al netto delle incapacità dei singoli protagonisti) è stato diviso in tre Ambiti Territoriali Ottimali, ATO.Quelle che ci riguarda direttamente è l’ATO numero 2, che è composto dai comuni di Arzano, Bacoli, Barano d’Ischia, Calvizzano, Casamicciola Terme, Casandrino, Casavatore, Forio, Frattamaggiore, Giugliano In Campania, Grumo Nevano, Ischia, Lacco Ameno, Marano Di Napoli, Melito Di Napoli, Monte Di Procida, Mugnano Di Napoli, Pozzuoli, Procida, Qualiano, Quarto, Sant’Antimo, Serrara Fontana, Villaricca.Solo a leggere la lista dei comuni facenti capo all’ATO la mente viene assalita dall’incubo ASL o da quello peggiore di nome EAV. Fortunatamente e, speriamo diventi un orientamento, i tecnici della Regione Campania hanno tirato fuori dal cilindro la soluzione: ecco gli STO, ovvero i Sistemi Territoriali Operativi.Gli STO sono stati pensati per “consentire l’organizzazione puntuale dei servizi in base alle diversità territoriali finalizzata all’efficienza gestionale, con particolare riferimento al servizio di spazzamento, raccolta e trasporto di rifiuti, ciascun ATO può essere articolato in aree omogenee, denominate Sistemi Territoriali Operativi (STO), sulla base dei seguenti criteri: a) popolazione o bacino di utenza; b) densità abitativa; c) caratteristiche morfologiche e urbanistiche; d) logistica, in funzione della dislocazione degli impiantie) limite demografico, come previsto dal decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica) convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.”In poche parole, la Regione Campania, ha dato mandato ai sindaci delle zone compatibili, come quella dell’isola d’Ischia appunto, di poter organizzarsi in maniera autonoma e funzionale. Il potenziale della legge regionale numero 5, oltre al riconoscimento della perimetrazione territoriale è quello relativo ai poteri che vengono attribuiti agli STO.Di particolare rilievo, infatti, è il potere che viene attribuito all’assemblea ristretta che può “proporre iniziative riguardanti i servizi di trattamento e smaltimento dei rifiuti all’interno del rispettivo STO da sottoporre, per l’approvazione, alla corrispondente Conferenza d’ambito che ne valuta la fattibilità rispetto a quanto previsto dal proprio piano d’ambito e la coerenza con il Piano regionale.In fase di prima attuazione della presente disposizione, eventuali progetti relativi all’impiantistica sono presentati, in forma di progetto preliminare oppure di studio di fattibilità, alla Conferenza d’ambito entro tre mesi dall’insediamento della Conferenza stessa che procede alla loro valutazione e approvazione entro i successivi sessanta giorni.”E inoltre, “le decisioni riguardanti esclusivamente i singoli STO vengono assunti dall’assemblea ristretta dove partecipano unicamente i Sindaci dei Comuni ricadenti nel rispettivo territorio. L’assemblea ristretta è convocata e presieduta dal Presidente della Conferenza d’ambito, che può delegare detta competenza al Sindaco del Comune con il maggior numero di abitanti dello STO”.Una novità normativa che, senza dilungarci troppo, ci proietta in una realtà che potrebbe, davvero, essere ottima per la nostra isola che, sembra già essere all’opera.Alcune settimane fa, infatti, al Comune di Ischia si sono riuniti i sindaci che, proprio in previsione dell’istituzione degli STO, stanno predisponendo gli atti propedeutici per la realizzazione di un impianto unico per il trattamento della frazione umido dei nostri rifiuti. Un percorso iniziato già tempo fa, che di fatto mette fuori gioco le velleità degli albergatori, e che prevede la richiesta di una manifestazione di interessa aperta a quanti sono in grado di gestire i rifiuti per poi procedere con l’indizione di una gara unica – verrebbe prevista come STO – per l’affidamento della realizzazione dell’impianto per il trattamento in loco dei rifiuti.Un progetto che è ancora in stato embrionale (anche se i comuni isolani sembrano sempre più convinti della validità di quanto presentato dall’ingegnere Angelo D’Abundo e dal giovane Michele Acunto) ma che, almeno in prospettiva, assume i tratti dell’operazione più fattibile. Dalle pagine di facebook il commento di Gianluca Trani:” In tal senso già nelle scorse settimane, insieme all’Ing. Angelo D’Abundo, mi sono attivato incontrando i Sindaci dell’isola di Ischia che si sono dichiarati tutti favorevoli alla costituzione dello STO (Sistema operativo Territoriale).Il grande vantaggio che ne deriva è che le deliberazioni su temi che interessano un solo STO sono assunte da un’assemblea ristretta dei sindaci dei comuni del STO e quindi non saremo condizionati dalle problematiche di altre realtà campane”.

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