Lettera aperta al sindaco Ferrandino


ferrandino in barca

Che gli isolani non ti abbiano voluto in Europa è un dato di fatto. Sono una persona intelligente e non guardo mai il lato oscuro delle persone, perciò mi piace pensare positivo, e credo che lo abbiano fatto per non farti andare via da Ischia. Servi più qui che a Bruxelles. Capitolo chiuso. Ora c’è un presente da colmare e un futuro da salvaguardare. Se il popolo ti ha voluto ancora in cattedra per la seconda volta, significa che qualcosa di buono hai fatto.  Due mandati sono l’eccezione che conferma la regola. Ora c’è un paese da rifare. Un mandato da rispettare. In questi ultimi anni, molte sono state le lamentele. Poche le lodi. C’è qualcosa che non va nella tua squadra. Quando in una famiglia c’è un problema il capo di casa riunisce i membri e, tra proposte, ravvedimenti e responsabilità, riesce a risolvere l’inconveniente e tutto torna come prima. Nella tua famiglia politica ci sono state non poche “lotte” tra consiglieri, assessori e via dicendo. Hai cambiato più volte personaggi e ruoli, ma alla fine il problema non si è risolto. C’è una falla. A monte di ogni altra resistenza politica. Non vi è un meccanismo amministrativo organizzato al meglio per poter dirigere il comune. Lacune, ritardi, progetti non realizzati, spesso finiscono per ammalare la tua amministrazione. Se sei arrivato fin qui, sai come si fa, ora è il momento di tirarlo fuori, quel saper fare, per salvare il comune. Forse te ne sei accorto, stiamo andando alla deriva. Io non voglio questo. Io amo la mia isola, la mia gente, i miei amici, i miei colleghi, ma nessuno di loro è soddisfatto di come vanno le cose. Hai parlato di rivoluzione in Ischia Ambiente, nell’ultimo consiglio comunale. Mi sento parte in causa. Lo sai che ogni giorno lottiamo contro carenze e difficoltà da terzo mondo, per assicurare ai cittadini la pulizia del paese? Lo sai, che rischiamo la vita, guidando gli automezzi scassati e privi di ogni forma di sicurezza? Eppure lo facciamo, per il bene del paese e perchè è il nostro lavoro. Ci alziamo presto la mattina, mentre tutti dormono per spazzare le strade e raccogliere quello che i cittadini ” mascalzoni”, lasciano sui punti di raccolta del centro storico, la sera prima. Non c’è nulla da rivoluzionare, solo da incentivare. Da programmare e organizzare in maniera diversa il servizio. Io credo che tu devi a tutti i costi riprenderti questo comune. Circondarti delle persone giuste, lasciare da parte dissapori e diatribe politiche, lasciano il tempo che trovano. Devi assicurarci i trasporti. Devi promuovere il turismo. Devi rendere le strade sicure ( hai avuto anche un’esperienza brutta, in questo settore, fanne tesoro). Devi vivere il territorio. Andare in giro e ascoltare i problemi della comunità. Vorrei un sindaco che il sabato prendesse il caffè in piazzetta, la domenica a Ischia ponte, il lunedì in piazza antica reggia, il martedì a via Michele Mazzella, il mercoledì a Campagnano e il giovedì a Fondobosso. Vorrei un sindaco che sta tra la gente. Vorrei un sindaco che dialoga. Voglio il Giosi dei primi anni di vita politica. Pieno d’iniziativa e di idee rinnovatrici. Oggi, perdonami, non lo vedo questo Giosi. Forse è in letargo, o forse, pensa troppo a scappare da Ischia. Scusami se insisto, ma la tua vita è qui. La tua gente vive qui. Il tuo mandato è qui. Sei il mio sindaco e di tutti quelli che ti hanno eletto e non eletto. Dai una sterzata a questa amministrazione. Dimostra il tuo valore. Ricomponi la squadra e termina in bellezza il tuo mandato. Gli isolani ti ricorderanno per questo, e non perché non sei andato in Europa. La tua Europa è Ischia. Valorizzala. Portala in alto. Falla crescere. Insieme a tutti gli altri sindaci regalateci un mondo migliore. Lasciate ai nostri figli un terreno fertile dove coltivare le nostre tradizioni e la nostra cultura. Auguri sindaco. Lo so che non sarà facile. Non ti mancheranno i mezzi. Io ci credo e tu?

Marco d’Ambra

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