Gennaro Savio – Così come facevano i teatranti di un tempo, durante i suoi spettacoli non si avvale di nessun supporto di amplificazione e il suo “microfono” è rappresentato unicamente dal possente e sonoro timbro di voce. Stiamo parlando di Romolo Bianco, artista poliedrico che durante le sue apprezzate esibizioni alterna performance teatrali e canore oltre ad interagire col pubblico presente con cui da subito riesce a stabilire uno speciale rapporto di collaborazione e complicità grazie al quale ad un certo punto tutto diventa improvvisato. Napoletano di origine, attualmente può essere considerato un ischitano d’adozione visto che da alcuni anni si è stabilito sull’isola Verde dove si esibisce tutte le sere assieme ad un altro bravo artista, Valerio Sgarra, al Giardino degli Arancia di Andrea Impagliazzo. Nonostante la sua giovanissima età, Romolo Bianco vanta già un ricco curriculum considerato che a Napoli ha collaborato con i registi e i commediografi più quotati così come ci ha raccontato davanti alle nostre telecamere. Quello che ad esempio interpreta col cappello rosso è un Pulcinella che denuncia anche le responsabilità del sistema dominante che genera il malessere sociale che caratterizza l’esistenza di tutti noi. Un Pulcinella originalissimo per il quale si è complimentato anche Luigi De Filippo, figlio del grande Peppino. Ma oltre a quella di Pulcinella, Bianco veste più maschere durante il suo show e passa dall’interpretazione classica del cabarettista napoletano a quella di Nino Taranto, sino ad interpretare il grande Domenico Modugno.
Romolo…il pulcinella del 2000
Postato da ultimoraonline