Riceviamo e pubblichiamo. Caro direttore, Scrivo questa lettera da un ospedale dove sono ormai da sette mesi ed essendo impotente al momento mi sfogo scrivendo al tuo giornale con la speranza che qualche d’uno ci dia una mano con le persone prepotenti di questo mondo incivile e menefrghista e senza alcuna offesa alla categoria se scrivo di un tuo collega. M’indigno per il mancato operato del comune di Forio e alle pochezze di una persona che si reputa giornalista scrittrice ma che io non reputo affatto viste le sue bassezze.
Una persona che dice di essere contro l’abusivismo,ma e’ lei la prima abusiva ad esserlo , dice ,anzi fa scrivere sui giornali che a Forio c’e’ la mafia,e che viene minacciata ,le chiedono le mazzette. Ma un po’ di dignita’? No eh? dico che dovrebbe guardarsi allo specchio prima di esprimere delle frasi . I suoi abusi li abbiamo taciuti fin troppo. ORA BASTA !!!
Questa storia comincia nel 2004,quando acquistiamo da questa persona il piano terra di una villa a tre piani, ma il 70%dello stabile e’ rurale. Decidiamo di risistemare il tutto senza ampliamenti esterni e senza togliere nulla a nessuno. l’unica pecca e cosa molto importante e’ stato il mal consiglio del tecnico di allora. L’ex proprietaria quando vede le macerie vendute trasformate in miniappartamenti, esplode d’invidia e ci fa fermare i lavori facendo denunce attraverso tutte le procure d’italia. Non poteva fare peggio! Prima vende poi denuncia. Un vero schifo. Poi s’inventa che parte della proprieta’ venduta e’ sua!!! e si comincia battaglia legale, cose assurde! I notai ridono ancora. Da qualche anno la persona in questione (dico persona perche’ nominarla o scrivere il suo nome mi nausea) viene avvisata verbalmente e pacificamente che il suo pozzo nero ABUSIVO e INQUINANTE, intasatosi, fuoriusciva e invadeva lo scantinato. A me l’hai detto? Dopo tre anni mia moglie ha dovuto denunciare il fattaccio ecologico e salutare vista la strafottenza.Per di piu’ pretendeva di incanalarsi nell’impianto fognario sito nel cortile di nostra proprieta’.E’ qui’ che volevo arrivare, perche ‘sono stato tirato in ballo sentendomi accusato e calunniato di richiesta di mazzette.VERGOGNATI non sei degna nemmeno di uno sguardo. Praticamente siccome lei chiedeva di usufruire del nostro impianto fognario, gli ho chiesto una compartecipazione alle spese effettuate,facendogli cosi’risparmiare un sacco di spese per i lavori che avrebbe dovuto affrontare. E questo e’ chiedere la mazzetta? Cosi’ ha fatto intendere sui giornali del 2 agosto. Riguardo alla questione pozzo nero intasato,l’ASL e l’ufficio igiene comunale hanno emesso ordinanza di sgombro immediato dalla sua abitazione e non sversare piu’ reflui domestici fino alla messa in regola col comune.A me l’hai detto? Quando i vigili urbani gli hanno intimato dell’ordinanza,ha risposto che aveva fatto richiesta di appello al T A R. VERGOGNATI. Dal giorno 24 luglio la bella faccia tosta continua a fare la cacca a casa mia! E il comune?Sembra una barzelletta,c’e’ il solito scarica barile. Adesso parliamo anche del comune. Giusto un anno fa quando ormai il mio scantinato era gia’ diventato il cesso dell’appartamento sovrastante,mi feci ricevere dal sindaco di Forio e gli accennai di questo problema con denuncia fatta nei giorni precedenti. Subito telefono’ al comandante dei vigili urbani per avere informazioni sul caso,ma quando gli accennai di chi si trattava,mi rispose con… ah! Me la vedo io non preoccuparti,adesso risolviamo…..Un anno dopo addirittura circolano voci negli uffici comunali che il sindaco non ne sapeva nulla di questa storia.!!! Grazie sindaco e Grazie anche alla Polizia Municipale che con un PROVVEDIMENTO ADORAS lasciano che si continui a scaricare ABUSIVAMENTE E INQUINANDO casa Mia e il sottosuolo dove ci sono falde acquifere con pozzi artesiani. Ho informato nuovamente l’ASL a Pozzuoli spero che si prendano provvedimenti contro eventuali epidemie! PAZZESCO! Anzi e’ VERGOGNOSO!
Andrea Di Manso
“Minacciata a Forio… il caso! “del 4 agosto è l’articolo pubblicato su Ultimora on line, di riferimento alla risposta di Andrea Di Manso