La campanella per Mauro non suonerà più….


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Il sorriso, l’entusiasmo, la passione, non c’è più nella scuola media Giovanni Scotti d’Ischia. Se l’è portate via il mitico Mauro Valerio, l’uomo con il pizzetto, i capelli bianchi e il doppio nome. Manutentore del comune d’Ischia, all’epoca di Enzo Mazzella, oggi operatore scolastico. Più di un amico per ragazzi e insegnanti. Un altro pezzo di questa grande isola che vola in paradiso a comporre il puzzle! Ciao Mauro, la redazione di Ultimora online è vicina alla famiglia Valerio. 9300_679172468836497_1544054073977653066_nEcco come lo ricorda Domenico Castagna su facebook:”Carissimo Mauro e così ci hai fatto un crudele scherzetto!!! Sapevo della tua improvvisa malattia, ma conoscendoti , non avrei mai immaginato che ti saresti arreso. Per me sei sempre stato il collaboratore gioviale, sempre con il sorriso sulle labbra, distaccato quanto basta , ma una autentica roccia. Si vede proprio che il destino ha voluto diversamente. E fra poco si riprenderà, la scuola riaprirà i battenti, i colleghi si ritroveranno, gli alunni faranno riecheggiare le loro grida al suono della campanella nei freddi androni dell’Istituto. A questo appuntamento, però, tu mancherai. E mancherai in ogni giorno dell’anno. E tutto sarà diverso, amico mio. Mi mancherai ad ogni vittoria dell’Inter (passione calcistica comune!)…perchè mi ricorderò della maglietta nerazzurra che nascondevi sotto la camicia ad ogni successo della nostra squadra! Mi mancherà il tuo simpatico polemizzare quando mi attardavo ad uscire dall’aula con la classe il sabato all’ultima ora. Tu mi apostrofavi dicendo “Si sempe tu, ma nun ‘a siente a campanella!”.Io rispondevo,falsamente arrabbiato, “Tu sei l’immagine della scuola italiana…”. E di rimando, in tono scherzoso, come ti avevo insegnato a rispondere, completavi dicendo “…decadente!” Mi mancherà la chiacchierata nella tua stanzetta, nell’ora buca, quando si parlava del più e del meno…ed io ti costringevo a togliere quelle cuffie con le quali ascoltavi, in quei momenti di pausa, la musica che tanto ti piaceva.Non sopporterò facilmente l’idea di non vederti all’opera con il tuo secchio e il tuo straccio. Immagino la tristezza dei miei colleghi, dei tuoi, della Preside, ma soprattutto dei ragazzi ai quali tu volevi un bene dell’anima. Per loro sei stato complice, confidente, ma soprattutto amico. Grazie per essere stato una persona importante nella mia vita di professore. Ti voglio bene.”

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