“Siamo quel che mangiamo: un popolo di conigli. No, non ci salverà il fatto di essere anche un popolo di mangiaostie a tradimento (anzi!). Sbarcassero a Ischia quelli dell’isis liquiderebbero la pratica cristianesimo in quattro e quattrotto e tra i pochi resistenti troverebbero sicuramente don Gino Ballirano, un prete con gli attributi che non a caso va in giro vestito da prete. Uno che il catechismo lo conosce e che non ha paura di insegnarlo così come è. Infatti, solo chi è capace di difendere la verità può difendere la libertà. E dunque non mi sorprende che sia rimasto solo in questi giorni di sofferenza. I conigli sono pavidi ma anche maligni. Una chiesa locale, che interviene su tutto e su tutti, non ha speso una sola parola di solidarietà verso un sacerdote vittima di un attacco vergognoso e infame. Zitti i baciapile e i preti luterini. Zitto persino il padre padrone e poco pastore. Evidentemente chi predica l’unità coi buddisti e gli induisti non è capace di unità con i propri fratelli nella fede. Tutto questo conferma il mio convinto e profondo anticleticalismo. Bisogna onorare e rispettare i sacerdoti. Ma da lontano. Chi non vuol perdere la fede resti fuori dalle sacrestie”.
Luciano Castaldi