Ischia Ambiente:pacco, doppio pacco e contropaccotto


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Stamattina su Il Golfo un altro scandalo targato Ischia Ambiente. Dopo il presunto furto di gasolio (tutto finirà in una bolla di sapone), ecco i lavoratori fantasma del cimitero.Tre persone chiedono all’azienda l’assunzione a tempo indeterminato. I tre, rispettivamente, figlio e nipote  del custode del cimitero e il figlio di un ex pinetino, hanno prestato lavoro negli anni passati presso la Ischia Ambiente. Questo quello che in sintesi scrive il quotidiano isolano. C’è  di più. Una dichiarazione scritta di Salvatore Migliaccio, cita Ciro Cenatiempo, ex direttore della partecipata monnezzara, come unico mandatario dell’opera svolta dai tre, sia nel cimitero che nella pretura. Si, parliamo di quel Ciro, assunto in azienda a tempo indeterminato, ora messo a riposo dal sindaco dopo le diatribe interne politiche. Una brutta gatta da pelare. Cosa farà Salvatore Sirabella? Un gioco sporco. Un pacco, doppio pacco e contropaccotto, in pieno stile Nanni Loy. Adire le vie legali è la minaccia che i tre fanno, se il comune non li prenderà a lavorare. Come stanno le cose, il comune dovrebbe assumere anche Raffaele Pinelli, storico meccanico dell’azienda, anche se esterno, quel Bruno che in epoca non sospetta ha prestato lavoro presso il compattatore dell’Arenella, vicino la macchina trita erba, gli autisti che da Napoli ogni giorno venivano a Ischia per portare i grossi compattati. Ultimo, ma più importante di  tutti, il figlio di Ciro Sasso, Pasquale. Il padre ha dato la vita per quel lavoro nel camposanto. Allora come la mettiamo? Chi deve pagare per tutte le storie ambigue che Ischia Ambiente ha vissuto in 14 anni di vita? Eccoli i nomi: Luigi Telese, Ciro Cenatiempo, e tutti coloro che si sono succeduti al vertice dell’aziende, lucrando e non facendo l’interesse del cittadino, unica vittima di tutta la storia. Che ben venga il privato…

Michele Zabatta

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