Morte Borgogna il ricordo di Michelangelo Messina


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Ho conosciuto Fabrizio Borgogna 15 anni fa, aveva 22 anni ma una passione enorme per il cinema, ci eravamo incontrati a Procida sul set di un film dove io mi occupavo delle comparse, lui aiutava con quelle locali. Il mondo del cinema lo affascinava molto. C’incontrammo subito, con le stesse idee, con la stessa passione per il cinema e la promozione del territorio. Qualche anno dopo istituimmo insieme la Ischia&procida film commission, un’associazione che avrebbe dovuto promuovere Ischia e Procida per le location e diventare un punto di riferimento per le produzioni cine televisive che sceglievano le nostre isole per girare. All’epoca non avevamo neppure la film commission istituzionale della Regione Campania. La portammo avanti per qualche anno, poi, dopo nessun sostegno ufficiale da parte delle istituzioni locali decidemmo di abbandonare il progetto ma comunque di continuare privatamente con quel lavoro. Quando gli parlai dell’idea di realizzare l’Ischia Film Festival, un festival sulle location, ne fu entusiasta, gli brillavano gli occhi. Mi è sempre stato vicino, anche quando ero molto rammaricato perché non riuscivo a fare installare il primo percorso cine turistico ad Ischia. Mi disse “non ti preoccupare, prima o poi lo faccio io a Procida”; e mantenne la sua promessa, appena divenne Assessore al comune di Procida fece istallare i primi pannelli per percorsi cine turistici in Italia, era orgogliosissimo, anche se mi aveva confidato che aveva avuto problemi con i commercianti, che non comprendevano l’opportunità turistica delle installazioni. Volle fortemente intitolare la piazzetta a Massimo Troisi, senza aspettare nessuna ricorrenza particolare, sapeva che quel film aveva trasformato quel luogo nell’isola del postino. La sua isola, la sua Procida. Fabrizio era sempre disponibile, con tutti, sopratutto per la sua isola e per la sua gente. Mai invidioso di Ischia e degli ischitani, anzi un promotore delle collaborazioni tra le due isole, dell’amicizia, un lungimirante. A volte ha ottenuto più lui che le istituzioni sotto l’aspetto aggregativo. Si era interessato del servizio civile, fu lui a farlo conoscere ai comuni isolani per la prima volta, dando così un opportunità di lavoro a tanti giovani, ancora oggi. Se la vedeva lui, dalle fasi progettuali alla rendicontazione, non lo fermava nessuno, era felice se gli davi una mano, ma non la chiedeva neppure, …un ragazzo incredibile. Un passionale, sarà stata la sua natura di isolano a farlo diventare così disponibile, un amore per la sua terra natale che ho riscontrato in pochi a Procida. Lui non aveva voglia di andare via, di fuggire come molti della sua età desideravano. Fabrizio invece faceva di tutto per farli restare e per valorizzare attraverso le sue iniziative la sua isola. Aveva tempo per tutti, trascurando se stesso, pensando di più a suoi progetti che al suo destino. Si angosciava spesso negli ultimi tempi, aveva paura che i suoi progetti non sarebbero stati portati avanti se lui se ne fosse disinteressato. Negli ultimi anni aveva ideato anche il suo festival del cinema, come sempre mi aveva coinvolto nelle sue iniziative, ma era stanco, a volte troppo solo. Il destino lo ha portato a finire i suoi giorni lontano dalla sua isola, domani ritornano le sue spoglie per l’ultimo saluto di chi lo ha conosciuto, apprezzato e amato. Probabilmente ci saranno anche quelli che non gli hanno dato troppo credito o che hanno criticato le sue iniziative, è un classico, ci sono sempre ai funerali. Io vorrei che invece da oggi Procida lo ricordasse non come un suo figlio scomparso, ma come un lungimirante che ha saputo seminare per i procidani e per il bene dell’isola portando avanti i progetti che aveva creato; quei progetti a cui ha dedicato la sua vita con un interesse a volte maggiore del suo stesso bene. Ciao Amico mio, che procida ti sia grata.

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