Enrico Durazzo, inventore e proprietario del marchio Napolimania. Un personaggio unico nel suo genere. Uno che ha “sputato in faccia” al suo talento naturale per andare in motocicletta e sentirsi il vento sulle guance. Un conservatore della Napoli che fu. Modernizzato solo dalle esigenze dei figli che sono nati nel progresso. Sfugge continuamente alla vita, per vivere la Sua. Ecco cosa pensava di lui mister De Lella, allenatore delle giovanili del Napoli, Enrico all’epoca aveva 14 anni:” MI SONO COMMOSSO…intervista a Mister Riccardo De Lella storico delle giovanili del Napoli che ha tirato fuori talenti come Ferrara ,Cannavaro, Baiano, pubblicata sul CORRIERE DEL PALLONE ….alla domanda “quali sono gli insuccessi per uno come lei?” ha risposto: Quando la testa come nel caso del talento naturale più forte che ho cresciuto come Enrico Durazzo non funziona. Sono sempre stato molto severo con i miei ragazzi. Un bel giorno mi preparavo per allenare, sento una rombante moto di alta cilindrata nei pressi dello spogliatoio, quasi in mutande mi precipito fuori per vedere chi fosse a farmi un tale affronto. Era categoricamente proibito ai miei ragazzi andare in motorino. Come esco mezzo nudo, vedo vestito di jeans, camicia tropicale, pacchetto di Marlboro nel taschino…Enrico Durazzo. Rimasi interdetto, volevo mangiarmelo vivo, ma lui si ferma e mi fa “mister abbiate pazienza, non mi pigliate a paccheri, io questo voglio fare, accelerando con la moto. Qua sta la borsa. Mister scusatemi ma il palone come lo fate voi non fa per me” Provai a convincerlo ,dicendogli ma come, ora che ti sei tagliato i capelli ,che ti faccio giocare tu molli? E lui secco” Mister ma se non mi tagliavo i capelli papà quando me la comprava la moto?…..Oggi mi viene da ridere, ma ero nero di rabbia. Lui portava capelli lunghissimi e la domenica prima per questo motivo non lo avevo fatto giocare. Poi la gara successiva nel derby con l’Avellino ,mi arriva in campo con i capelli tagliati, ma non lo feci giocare. La partita si mise male, perdevamo e lo feci entrare nel secondo tempo. Enrico fece tre gol da solo, palla al piede, partendo da centrocampo, superò tutti e andò in porta……eccezionale “Mi son commosso parliamo …di 43anni fa …avevo 14 anni, comunque grazie mister per gli insegnamenti ,la colpa non è di nessuno i tempi cambiano.. allora portare i capelli lunghi era un tabù……oggi gioca chi ha la cresta.
Enrico: quando il talento ti sfugge di mano…
Postato da ultimoraonline