R.IT – Appuntamento alle 6 del mattino. Quando i colori pastello dell’alba ammantano la baia di Lacco Ameno. “Con questo caldo, non si può partire più tardi per ritirare le reti”, spiega Carmine Calise, per tutti Pupino. Lo chiamano così perché da bambino era bellissimo.
. Oggi, a 65 anni, è uno degli ultimi pescatori di Lacco Ameno, uno dei sei comuni dell’isola d’Ischia. E sulla sua barca ha avuto un ospite d’eccezione, Aurelio De Laurentiis, per una battuta di pesca fortunata che è stata, soprattutto, il suggello di una nuova amicizia. “Era da un po’ che il presidente mi salutava e scherzava: ‘Voglio venire a pesca con te’. E io: ‘Presidè, quanno vulite’. Poi ho capito che faceva sul serio e ci siamo dati un appuntamenti. Lui si è presentato puntuale, con due amici. Io ho fatto del mio meglio per ripulire la mia barca – sorride – ma resta pur sempre una barca di pescatori, eh”.La sera prima, Pupino aveva calato le reti nel mare di Lacco Ameno. Poi, l’uscita “speciale” per scoprire il bottino di una notte di mezza estate. “Gli ho detto: ‘Presidè, ‘o verite ‘o segnale? (presidente, lo vedete il segnale?, n.d.r.). E lui: ‘No’. E allora glielo ho indicato, era lì che avremmo tirato su la rete. Però poi l’ho sfottuto: basta avere gli occhi aperti, è come quando vi accorgete che il Napoli fa gol. Mica vi può sfuggire?”.Carmine è pescatore da più generazioni: il padre Giacinto è uscito in mare fino a 93 anni, lui però è l’ultimo della dinastia, non avendo figli maschi. “Aurelio era lì che osservava, domandava. Quando ho dato disposizioni a bordo, mi hanno detto: ‘Sembra Sarri’. Poi si è voluto sdraiare un po’ a poppa, ma io mica avevo cuscini: così, gliene ho preparato uno con la ‘rezza’, non sarà stato il massimo ma questo non è uno yacht, è la barchetta di un pescatore. E lui, persona squisita, si è adattato”. Dalle 6 alle 9 e mezza in mare, proficua l’uscita: tre totani, merluzzi, triglie e una razza. De Laurentiis avrebbe voluto una spigola, ma il mare non è il calcio mercato: “Prendi quello che ti capita, devi essere fortunato. – spiega Carmine – Però avrei voluto fargli vedere i delfini. Il giorno prima, uno si è divertito a lungo saltando a prua della mia barca: uno spettacolo. Capita spesso di avvistarli nel mare di Ischia”.Non si è parlato di calcio nella placida tranquillità del mare di Ischia. “Ma isso ha capito che non tifo per il Napoli. Non gli ho detto per chi tifo. Non per la Juventùs, però: non sia mai. E comunque ce ne vuole per criticare stu cristiano, che ha preso il Napoli in serie C e lo ha portato in Coppa dei Campioni. Abbiamo parlato di altro, comunque: gli ho raccontato di quando sono stato miracolato, nel 2008, con la mia barca affondata nel corso di una collisione. Mi hanno salvato alcuni francesi, è stata un’avventura”.Un’avventura, già. Come quella di una mattina a pesca con il presidente del Napoli, il produttore cinematografico che lo ha corteggiato neanche fosse un grande attore, per conquistare un posto sulla sua barchetta, un’Aprea di nove metri, scoprendo il suo piccolo, semplice mondo. “Questa è la mia vita” racconta Pupino. “A lui è piaciuta, tornerà presto a trovarmi. E magari stavolta gli faccio vedere i delfini”.