Come quelle stelle cadenti che illuminano le sere d’agosto, così Artemisia ha irradiato un pezzo della nostra vita. Caro Paolo, cara Anna, dolce Rebecca, la perdita di Artemisia è stato un duro colpo per tutta la comunità isolana. È partita per un lungo viaggio, senza ritorno. La morte fa parte della vita ma quando prende prematuramente una fanciulla solare ti cadono le braccia. Misia era amata da tutti e in primis da voi. Lasciano il tempo che trovano ogni commento fuori luogo. Adesso è solo il tempo di stringerci tutti attorno a voi. È dura amici miei ma la vita deve continuare. Avete l’obbligo di dare ancora amore a Rebecca. E’ vero , parlare o scrivere è facile per chi non vive in prima persona il vostro dolore. Proprio per questo oggi sono qui a dimostrare che anche io essendo genitore, faccio mio il vostro sconforto. Vivremo nel ricordo di una ragazza che ha voluto sfidare le leggi della natura.
Artemisia ora è libera. Non più intrappolata in questa vita di sotterfugi, pettegolezzi, pregiudizi e compromessi. È un degno angelo del Signore come lo sono tutti in Paradiso. Forza ragazzi, supereremo anche questo. PAOLO, ANNA, REBECCA , IL VOSTRO DOLORE E’ ANCHE IL MIO.
Marco d’Ambra