Politica e morale, nessuno ne parla…


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Cosimo Rizzuto – Le vicende politiche degli ultimi mesi sono state caratterizzate dalla questione giudiziaria che ha colpito il sindaco Giosi Ferrandino. I  mass media nelle varie analisi politiche hanno volutamente dimenticato di evidenziare un aspetto fondamentale che deve caratterizzare l’azione di un amministratore, la morale pubblica. Forse perché coinvolti nel sistema.  L’ arresto del sindaco, dell’ architetto Arcamone, le dimissioni farsa di Giosi Ferrandino, le dimissioni di Carmine Barile, la lotta fratricida tra i consiglieri e gli assessori della maggioranza hanno certificato l’ inesistenza di qualsiasi morale in chi per  otto  anni ha governato Ischia. Gli organi d’ informazione hanno omesso di analizzare il sistema di potere che ha dominato la politica del comune capoluogo, con l’ avvento della sindacatura di Ferrandino, difeso a spada tratta, anche dopo il suo arresto, dai suoi consiglieri, i quali non possono dire di non sapere. È questo, purtroppo, il vero scopo per cui continua l’agonizzante amministrazione comunale d’Ischia. Le impreviste e imprevedibili dimissioni del vicesindaco Carmine Barile  hanno destabilizzato la maggioranza. Il sindaco pur a malincuore è costretto a riscendere in prima persona nell’agone politico per perseverare, comunque, nella custodia del sistema di potere da egli stesso creato negli anni. Le lacerazioni all’interno della maggioranza non fanno, però, presagire nulla di buono. Ci troviamo ormai a fine regime. Qualunque decisione sarà adottata dal sindaco, creerà scontenti e scompensi tra i componenti della maggioranza. Il progetto politico e amministrativo di Giosi Ferrandino non è drammaticamente fallito sotto la scure della magistratura, ma per l’incapacità di creare le condizioni di un moralmente sano progetto di governo del paese. Non vi è nessun leader che può subentrare a Giosi Ferrandino. La grande assente della politica comunale in questi otto anni di governo Ferrandino è stata la morale. Il paese è di fatto senza governo da oltre un anno, da quando nel febbraio 2014 Giosi lancio la sua candidatura al Parlamento Europeo. Sarebbe stato più giusto dimettersi in quel momento. Ma si doveva salvaguardare il consolidato sistema di potere affaristico, evidenziato dai pubblici ministeri. L’onestà politica e intellettuale, la morale, è l’essenziale elemento che manca ai nostri amministratori. E ora che si facciano da parte. Il paese è in grado di esprimere persone migliori.

 

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