Soccavo, centro DCA per i malati di anoressia, c’è il rischio chiusura. Da Ischia ogni giorno partono le famiglie per curare i propri figli. Il 31 dicembre no potranno più aiutare i figli ad uscire da questa bruta malattia. Il governo Renzi ha tagliato anche lì. Si alza unita e forte la voce delle famiglie che non vogliono la fine del centro di Soccavo. Nelle parole di Giovanni Di Matteo, porta voce dei genitori, tutta la rabbia e la voglia di combattere per non soccombere:”Trovo paradossale che ad un centro così elogiato – e ritenuto fondamentale per la cura dei DCA – vengano poi tagliate le gambe abbandonando i pazienti e noi genitori nel buio totale di una malattia che necessita di cure continuative e stabili e che invece, puntualmente, non ci vengono garantite. Pena, l’aggravamento psicofisico dei pazienti. Ed è, ahimè, questa la realtà che ci attende (e questo è il quinto anno consecutivo!) se le cose non cambieranno entro fine anno.” La lettera dei genitori:
Siamo genitori di ragazzi che soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare. Di fronte a
questa malattia, ognuno di noi si è sentito perduto, disorientato, spaventato dall’impossibilità di
agire, senza fonti rassicuranti di informazioni. Combattiamo ogni giorno e non ci fermeremo mai
perché è in gioco la vita dei nostri figli. Questa battaglia la stiamo però combattendo a mani
nude. Gravemente carente anche l’assistenza in regime di Residenzialità o di Centri Diurni ed è
un dato di fatto che i pazienti che necessitano di un percorso riabilitativo residenziale cerchino
aiuto presso centri specializzati extra-regionali. La mancanza di una tempestiva ed efficace
risposta terapeutica provoca conseguenze pericolose per la salute dei pazienti, enormi disagi
per le famiglie e rilevanti ricadute dal punto di vista dei costi sociali. La diagnosi, se precoce,
ostacola la progressione della malattia, e rende la prognosi più favorevole. Molti di noi si sono
rivolti a specialisti privati, non sempre competenti, per affrontare questa situazione a proprie
spese. Molti di noi hanno dovuto ricominciare da capo tante, troppe volte. Quando abbiamo
trovato soluzioni sostenibili è stato solo per la passione di professionisti del Centro DCA
di Soccavo dell’Asl Na1 Centro che da anni si occupano di coprire il gap presente nei
servizi pubblici da tanto, troppo tempo ormai. Quanto costa un malato in degenza presso
strutture fuori dalla Regione? Quante persone avrebbero bisogno di essere curate in maniera
intensiva e non vengono ascoltate o gli si impedisce di accedere ai fondi perché, si dice, i soldi
sono finiti? Quanti pazienti potremmo curare a casa nostra con servizi meno intensivi ma
ugualmente qualificati che possano raggiungere un maggior numero di persone come per
esempio i percorsi terapeutici di gruppo che si fanno al Centro di Soccavo dell’Asl Na1.
Di anoressia si muore, ma anche quando non si arriva a condizioni estreme, c’è sempre una
problematica che si nasconde dietro il disturbo alimentare e che, se non affrontata in tutte le
sue sfaccettature e soprattutto sul piano psicologico/psichiatrico, non può essere superata e
rischia la cronicizzazione. Le problematiche sul cibo e sul corpo colpiscono a 360 gradi:
dall’anoressia, alla bulimia, all’obesità, a tutte le innumerevoli sindromi collegate ai DCA e che
interessano moltissime persone: dalla vigoressia, alla drunkoressia, al disturbo di alimentazione
incontrollata, alle anoressia atletiche, all’ortoressia66 Non si tratta di un capriccio o di cattiva
volontà, questo noi genitori abbiamo dovuto impararlo a nostre spese. I nostri figli diventano
altro da quello che erano, le nostre famiglie non hanno più un momento in cui ritrovare pace.
Facciamo km, ci diamo da fare, a volte anche noi neghiamo, ci facciamo dominare
dall’angoscia, perché abbiamo bisogno di capire ed essere capiti, di ascoltare e al tempo stesso
di imparare a muoverci. Vi scriviamo perché ci sentiamo lasciati soli dalle istituzioni che invece
dovrebbero pensare a come favorire, insieme a tutti noi, la crescita degli uomini e delle donne di
domani.
Inutile ricordare le statistiche della diffusione dei Disturbi Alimentari nella nostra Regione, che
per altro sono gravemente sottostimate.
Di epidemia sociale si parla e di epidemia sociale si tratta, con problemi sempre più gravi fin
dall’età infantile. Vista la tragica situazione Vi chiediamo di impegnarVi con noi in una
battaglia comune per riuscire ad uscire da questa impasse. Questo è quanto riteniamo di
più urgente per iniziare un processo di effettiva presa in carico del problema:
1) certezza circa il prosieguo delle terapie somministrate dal Centro DCA di Soccavo;
2) che nel territorio dell’Asl Na1 venga istituito stabilmente un centro semi-residenziale per
la cura dei DCA;
3) che nella Regione Campania venga istituita una struttura residenziale che si occupi di tali
patologie.
Sappiamo che la strada è lunga tortuosa, ma noi ci siamo e Vi chiediamo di essere al nostro
fianco e a quello dei nostri ragazzi per rendere la salute realmente un diritto di tutti e
permetterci di credere di non essere lasciati soli. Siamo certi di un buon esito del nostro
proposito anche grazie al Vostro impegno.