Ogni giorno che passa mi rendo conto che l’isola perde qualcosa. Il puzzle costruito in modo impeccabile in 50 anni di storia, si sta pian piano rompendo. Alcuni pezzi non si trovano più altri vanno ricomposti. Ricordo un isola felice quando ero bambino. Colori e luci diversi. Aria fresca. Giornate assolate. Inverni rigidi ma pieni di calore. Oggi non sento più queste sensazioni. Sarà l’età (48), sarà che ogni anno è diverso dall’altro ma da decenni, personalmente tutti gli anni mi sembrano uguali. Mi rendo conto che i nostri figli, i miei figli, non avranno futuro. Finché ci saremo noi a dargli la copertura, economica, morale e spirituale, se la caveranno, oltre non vedo niente di buono. Oggi la politica è latitante. I nostri politici che per decenni abbiamo votato, non hanno prodotto nulla di buono. Senza fare nomi, perché non è il caso, il fallimento politico è condivisibile da tutti. Non c’è un programma per il futuro. Si pensa solo ad andare alle fiere turistiche, solo per postare foto su facebook. Comune, Regione, Provincia, Stato, li abbiamo piazzati dappertutto, i nostri isolani ma non hanno prodotto niente per Ischia. Oggi paghiamo il dazio. E’ pur vero, che l’isola, da sola attrae ancora molti turisti è tutto sommato si campa. Fino a quando? “Il sazio non crede al digiuno” ma prima o poi la fame ci assalirà e tutte le classi sociali saranno costrette a rimboccarsi le maniche. Sarà troppo tardi. Ora è il momento di agire. L’isola ha bisogno di una politica diversa, di programmazione, di innovazioni, di cura del territorio e soprattutto di persone capaci, che hanno voglia di fare qualcosa per la collettività. Basta al favoritismo, al piacere di circostanza, all’essere ambiziosi di occupare una poltrona. Siamo capaci di “scippare” l’erba cattiva, o non morirà mai? Forse un giorno, lo sapremo!
M.d’A.