Si chiude una finestra storica a Casamicciola. Un pezzo importante di Perrone. Maddalena Castagna non è più. Mamma, nonna ma soprattutto donna esemplare. Una vita dedicata ai 5 figli maschi e all’amato Pasquale. Poi la vita si riaccende con l’arrivo della nipote Alessia e giù di nuovo a rimboccarsi le maniche per crescere la figlia femmina che avrebbe sempre voluto. Ai figli Franco, Gennaro, Carlo, Tommaso, Salvatore, al marito Pasquale Mattera, le sentite condoglianze personali e della redazione di Ultimora Online. Ecco il post di Alessia su facebook:”
Avrei voluto dirti tante altre cose,avrei voluto dimostrarti di cosa sono capace, avrei voluto darti 1000 altre soddisfazioni. Se solo avessi saputo ti avrei abbracciato la milionesima volta , ti avrei baciato la milionesima volta. Se solo avessi saputo che la vita gioca così tanto di colpi di scena ti avrei fatto compagnia alla finestra mentre pulivi la verdura una volta in piú, mentre guardavi i passanti o mentre leggevi il giornale. Se solo avessi saputo che la vita è così ingiusta l’avrei urlato al mondo io e te cosa siamo ,cosa siamo sempre state e cosa saremo finquando sarò io a stare su questa terra. Tu.. Tu che mi hai portato il caffè a letto fino a 21 anni, tu che mi preparavi i vestiti e la merenda per andare a lavoro, tu che per ogni esame soffrivi e pativi le ansie con me. Tu che mi compravi le scarpette “o pette pette o osse osse”, tu e il girello nei vicoli del rione, tu e la mia prima bicicletta , tu e i miei infiniti pianti per il mal d’orecchie. Non sapevi cos’era la finzione, eccetto nei film , eccetto in via col vento o in madama x. Tu non sapevi cosa era la ricchezza eppure il bis a tavola non mancava mai. Tu non sapevi spiegare l’avanzare della tecnologia e del mondo ma la tua grandezza consisteva nell’aver cresciuto una figlia femmina all’età di sessant’anni e nel sacrificio di dover scendere a compromessi. Compromessi per le uscite alle 2 di notte,per il cellulare, per il trucco, per le gonne sopra al ginocchio. Tu della gente non te ne sei mai fregata, del giudizio delle “vecchie bizzoche “, dei provinciali . Eri curiosa,eri affamata , Eri interessata a quello che studio. (” alè a nonn, tu che sei studentessa cosa significa questo?”). Tu che ti saresti fatta ammazzare per me,tu che mi dicevi: ” Sei la luce dei miei occhi” . Tu che quando andavi a fare la spesa e io magari ero a Milano da mamma dicevi a tutti :” questa casa è vuota senz’ a pett ” perché potevo anche avere 21 anni ma io ero sempre ” a pett” e guai a chi mi toccava. Tu che quando entravo dalla porta di casa dopo una giornata all’università mi chiedevi sempre come fosse andata, Se avevo trovato mare e se ,soprattutto, avevo mangiato. Tu che mi hai sempre capito con uno sguardo, tu che mi hai rimboccato le coperte fino al 20 di agosto. Il giorno prima dell’inizio del calvario. Calvario che è iniziato con la perdita di una tua autonomia ,con la perdita della tua tranquillità. Il dolore é immenso, la rabbia é infinita e l’impotenza mi ha lacerato. Un’impotenza verso un destino che non ha guardato in faccia a nessuno,un destino guidato da te . Tu hai scelto di chiudere gli occhi alla vita il 12 gennaio, giorno del tuo 88esimo compleanno. Credo di sapere il motivo di questa tua scelta, ti conosco troppo bene. Sai nonna, io non riesco ad avercela con te anche se mi avevi fatto una promessa, volevi vedermi laureata. Sai nonna, ti somiglio più di quello che si pensa. Nella mia testardaggine, nella mia ambizione , nella mia estrema schiettezza. I litri d’olio e burro in quello che cucino, la passione per lo smalto rosso e per i fiori . Le ortensie e le rose,in particolare . Mi hai insegnato a vivere, mi hai insegnato a crescere e mi hai insegnato a sentirmi persa,non te ne faccio una colpa per quest’ultima cosa, sebbene mi hai lasciata fisicamente in questo momento. Oggi qualcuno mi ha detto : in te rivedo Lena. Cristo, credo che non ci sia stata frase più bella e più dolorosa di questa. Tu vivrai attraverso me, te lo prometto. Tu ti nasconderai dentro di me, tu ti sorprenderai attraverso i miei occhi. Ti porterò nel mio cammino,guarderai il mondo vivendo le mie esperienze,mano nella mano. Preparati nonna,il viaggio é lungo, aggrappati a me come hai fatto in questi giorni e non ti preoccupare. Continueremo a gioire insieme e a soffrire insieme. Io non so sinceramente come si vive questa vita senza il tuo odore e senza i tuoi passi . Io non so come vivró senza il tuo corpo . Ma tu insegnami a non dubitare mai della tua presenza e io sarò felice. Insegnami a percepire le tue carezze e i tuoi schiaffi e io accantoneró questi attimi.Mi hai resa forte, mi hai resa determinata,mi hai resa Alessia,nei pregi e nei difetti ma mi hai anche resa bisognosa di te , di un amore incondizionato, inequiparabile , smisurato. Sei e resterai la parte di più bella di me e non ci sarà nessuno in grado di amarmi senza amare anche un pò Lena. Ciao nonna,ciao GIOIA( come mi chiamavi tu).Per sempre grata,tua Alessia.Arrivederci.
M.d’A.