Enzo Mazzella, nella foto, con i figli Paola e Francesco. Un padre, un marito ma soprattutto un uomo che ha traghettato Ischia nel futuro. Le grandi opere si sono fermate ai suoi mandati da sindaco. Lo stadio, la piscina, le pinete, il palazzetto, tutte strutture che oggi usiamo grazie alla sfrontatezza politica di un uomo che ha dato tanto ai suoi concittadini. Impensabile oggi ripetere quello che ha fatto Enzo Mazzella. L’Europa, la coniò già all’epoca, con lo slogan “Ischia giardino d’Europa”, altro che quella di oggi. Dopo la sua morte, con sindaco Giovanni Sorrentino, il comune andò in dissesto. I suoi discepoli non hanno raccolto lo scettro, anzi si sono limitati al proprio orticello. Enzo guardava oltre il seminato. Era anni luce avanti. Sapeva che lo sviluppo turistico dell’isola, dipendeva da alcune opere primarie. Espropri, progetti, tempi. In molti lo hanno definito un “visionario”, meno male che lo era. Oggi viviamo un epoca politica povera, dove la parola data non conta più niente. Il cittadino serve solo quando deve esprimere il voto nell’urna. Siamo diventati gli zimbelli di alcuni politici che da Roma a Bruxelles, fanno i comodi loro. Nascerà un altro Enzo Mazzella? Chi lo sa. Di certo c’è un sindaco con lo stesso nome ma senza le doti e il carisma del compianto sindaco degli anni ottanta.
Oggi, 28 anni fa la scomparsa del grande Enzo Mazzella…
Postato da ultimoraonline