Lavoratori ischitani come gli schiavi nelle piantagioni di cotone…


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E’ un sistema che da vent’anni non trova ostacoli. Ti assumo a 1.300 al mese ma poi me ne restituisci 400 sotto banco. Nell’isola del turismo, del benessere e dell’accoglienza, i lavoratori sono ormai degli schiavi. Un ricatto che tutti subiscono. E poi ci lamentiamo quando i nostri figli se ne vogliono andare da Ischia. Scappate, il futuro non è qui. Tornate solo per le vacanze. Non parliamo delle ore di lavoro. In busta paga pagate 6.40 ma effettuate 9, senza straordinario. Che schifo! Questo è il mondo del lavoro a Ischia. Di recente la sentenza che ha visto vincitore il comune di Lacco Ameno sull’hotel Augusto di Bruno Basentini per bollette di immondizia non pagate. Eccoli, la categoria degli albergatori che regalano stanze a 5 euro e poi non pagano la Tarsu per due anni. Vergognatevi! E chi deve controllare dov’è? Povera isola, poveri ischitani. Chi è causa del suo male, pianga se stesso!

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