Turismo: quale futuro?


funicolare

Risse, accoltellamenti, caos, smog, traffico, questa non è più l’isola verde. Ad agosto regnano sovrani gli scostumati. Bande di ragazzini per strada fino all’alba. Case in affitto con villeggianti  che fanno i turni per dormire. Questa purtroppo è diventata Ischia. Un turismo non più delitè ma di cafoni a prezzi stracciati. Colpa anche di albergatori incapaci che vendono le stanze al minimo ribasso. Una categoria dove alcuni rami secchi andrebbero tagliati. Vogliono comandare loro, magari buttando nella mischia della politica un loro parente, ma anche qui si sono rivelati scarsi. Per giunta non pagano alcune tasse comunali e sono morosi da anni, grazie a qualche politico compiacente. E’ finita la pacchia, sta per arrivare il conto da pagare, in toto. Intanti nel comune lacchese, dove Rizzoli aprì le porte del turismo isolano, si fa strada una società del nord che ha rilevato un noto albergo portandolo ad un livello alto di gradimento. Ce ne vorrebbero almeno 100 di questi alberghi per cambiare marcia e diventare competitivi con realtà come Capri, Sorrento e Amalfi. C’è da lavorare moltissimo. Le amministrazioni comunali devono iniziare a rimboccarsi le maniche e correre ai ripari. Viviamo di turismo. Depurazione, fogne, viabilità ripascimento, sono argomenti che andrebbero studiati in modo accurato. Ischia piace e tira ma non sarà per sempre. Diamoci una mossa, siamo ancora in tempo.

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