Marco Laraspata – Hai ricevuto la bolletta del gas. In quante parti è divisa? Cosa indicano i codici ivi riportati? Qual è la differenza tra consumi effettivi e consumi rilevati? Leggere e comprendere la bolletta del gas a volte può risultare un’attività complessa: basta prenderne in mano una per capire il perché di tanta difficoltà. Vi sono riportati una serie di codici di dubbia interpretazione oltre all’indicazione di una serie di voci dal significato oscuro, che scoraggiano anche colui che armato di pazienza, vorrebbe dare un senso alla cosa. La maggior parte di noi quindi, si limita a guardare l’importo da versare lasciando ai posteri l’ardua impresa. Tuttavia, capire cosa si paga è l’unico modo per essere sicuri di farlo nella quantità giusta ed anche per attuare un confronto con gli altri gestori del servizio al fine di individuare quello che più si adatta alle nostre esigenze. In questo articolo pertanto, troverai la bolletta del gas spiegata in tutte le sue componenti, tenendo presente che la struttura è identica per ogni fornitore. Infatti, è indifferente la società erogatrice del servizio poiché la materia è disciplinata dall’Autorità di regolazione per l’energia reti e ambiente (Arera), che regolamenta l’intero settore energetico.
Divisione della bolletta
La bolletta del gas è divisa in tre parti: sintesi, dettaglio e comunicazioni.
Nella sintesi è contenuto un riepilogo di tutti i dati a partire dalle informazioni sul contratto e sulla società di vendita, sulle letture e sui consumi. Inoltre da qui è possibile vedere se si è nel mercato libero o in quello tutelato.
Dati cliente e dati fornitura
In genere nella prima pagina della bolletta sono riportati il nome della società con la quale è stato stipulato il contratto per la fornitura del gas (ad esempio Enel, Eni, Edison, ecc.) ed i dati cliente, che identificano il titolare del contratto.
Più precisamente questi consistono nel: nome, cognome, indirizzo di recapito della bolletta e codice fiscale, se si tratta di una persona fisica ovvero ragione sociale, indirizzo di recapito della bolletta e partita Iva, se si tratta di una persona giuridica.
Seguono i dati della fornitura, che contraddistinguono il punto fisico in cui avviene la fornitura del gas. Si tratta di informazioni che riguardano le caratteristiche tecniche della fornitura, le quali influiscono sulle tariffe applicate e sono:
- l’indirizzo di fornitura, cioè il luogo fisico in cui viene consegnato il gas e che non sempre coincide con quello di recapito della bolletta;
- la tipologia del cliente (ad esempio domestico o condomini con uso domestico);
- la tipologia di uso, laddove per i clienti domestici, la bolletta deve riportare anche il tipo di utilizzo che viene fatto del gas fornito, ad esempio per la sola cottura dei cibi e/o per la produzione di acqua calda o per il riscaldamento (individuale o centralizzato) e la cottura dei cibi e/o per la produzione di acqua calda;
- il coefficiente P o potere calorifico superiore, indicante la quantità di energia contenuta in un metro cubo di gas a condizioni standard di temperatura e di pressione;
- il coefficiente C o di conversione, che è quello che viene utilizzato per convertire il consumo misurato dal contatore in metri cubi (mc) nell’unità di misura adoperata per la fatturazione (standard metri cubi – smc);
- il codice Remi, che è un codice composto da numeri e/o lettere che identifica il punto di consegna dell’impianto di distribuzione che alimenta il punto di riconsegna (PdR);
- la classe del misuratore, che corrisponde alla classe del contatore installato presso il cliente. Questo dato risulta rilevante ai fini dell’applicazione di quanto fatturato per il servizio di distribuzione e degli eventuali indennizzi ai quali potrebbero avere diritto i clienti finali. La classe del contatore è identificata dalla lettera G seguita da un numero (ad esempio G6, G10, G25 ecc.);
- il codice cliente, che è composto da una serie numerica, utilizzata per le comunicazioni tra cliente e gestore;
- il codice Punto di Riconsegna (PdR), che determina la posizione fisica del punto di prelievo del gas. In tale spazio viene indicato anche il Punto di consegna (PdC), il quale indica il punto di connessione tra la rete di trasporto del gas e la rete di distribuzione.
Dettaglio delle spese
Nella parte centrale della pagina è mostrato il dettaglio delle spese che compongono il totale della bolletta. Tali spese sono ripartite in:
- spesa per la materia gas naturale, che comprende il costo del gas consumato, il suo acquisto e la commercializzazione da parte del fornitore. E’ questa la voce di spesa principale che influisce in misura pari a quasi il 40% del totale. Rientra tra i costi variabili, il cui importo dipende dall’effettivo consumo;
- spesa per il trasporto e la gestione del contatore, cioè la spesa dovuta per il trasporto, lo stoccaggio, la distribuzione e la gestione del contatore. Questa spesa viene stabilita annualmente dall’Autorità per tutti gli operatori, tendendo conto dell’inflazione, degli investimenti realizzati e degli obiettivi di recupero di efficienza;
- spesa per gli oneri di sistema, che è quella relativa ai costi di attività di interesse generale (ad esempio servizio di rigassificazione, contenimento dei consumi, costi di interventi per il risparmio energetico, ecc.), dovuta da tutti i clienti finali del servizio gas. Anche questa spesa viene stabilita dall’Autorità e non varia da gestore a gestore;
- imposte, che comprende l’imposta al consumo (accisa), l’addizionale regionale e l’imposta sul valore aggiunto (Iva). Le imposte rappresentano in media il 37% della bolletta del gas. L’accisa è diversificata per le due macro zone centro nord e centro sud e varia in relazione a 4 scaglioni di consumo misurati in standard metro cubo. L’addizionale regionale è decisa in modo autonomo da ciascuna regione nei limiti fissati dalla legge. L’Iva, che incide per circa il 15% sul totale della bolletta, è applicata sulla somma di tutte le voci della bolletta. Per gli usi civili è del 10% per i primi 480mc consumati, del 21% su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse; per gli usi industriali è del 21%;
- altre partite: si tratta di una voce non presente in tutte le bollette ma solo in quelle in cui sono addebitati o accreditati importi diversi dalle altre voci di spesa. Ad esempio, interessi di mora, restituzione/addebito del deposito cauzionale, ricalcoli, contributi di allacciamento, ecc.
Dati della bolletta
Vengono poi, riportati i dati che identificano la bolletta ovvero il numero progressivo, la data di emissione e il periodo di riferimento nonché la data di scadenza, con indicato l’ultimo giorno disponibile per pagare la bolletta.
Modalità di pagamento e relative informazioni
Quindi, le modalità di pagamento a disposizione del cliente secondo quanto previsto dal contratto (ad esempio il pagamento sarà addebitato su Unione di Banche Italiane S.p.a., nel caso di pagamento effettuato tramite bonifico bancario), le informazioni sui pagamenti, indicanti la situazione dei pagamenti delle bollette precedenti e il tasso di interesse che sarà applicato se la bolletta dovesse venire pagata in ritardo.
La bolletta segnala anche se al momento della sua emissione risultano precedenti bollette non pagate; in questo caso vengono indicate le procedure che verranno seguite per ottenere il pagamento delle bollette scadute e i costi a carico del cliente in caso di sospensione e riattivazione della fornitura per morosità.
Nei casi in cui il cliente può chiedere di pagare la bolletta in rate successive, la bolletta deve evidenziare che il cliente ha la possibilità di chiedere la rateizzazione e indicare in che modo e entro quale termine la richiesta può essere presentata all’impresa.
Letture e consumi
Segue un riepilogo delle letture e dei consumi fatturati. Sono quindi, indicati tutti i dati registrati dal contatore che sono stati letti dal distributore (letture rilevate, le quali sono state prese direttamente dal distributore senza la visita del letturista che le comunica al venditore) o comunicati dal cliente (autoletture, che consistono nel dato che compare sul display del contatore ad una certa data e vengono effettuate direttamente dal cliente finale che lo comunica al venditore, se quest’ultimo ha previsto questa possibilità) o i dati stimati (letture stimate, calcolate dal fornitore come la migliore stima dei consumi storici. Vengono indicate in mancanza di letture rilevate o autoletture nella bolletta in un determinato periodo).
Oltre ai dati delle letture sono indicati i consumi, ottenuti come differenza tra i dati di due letture successive. I consumi fatturati nella bolletta per il periodo di competenza ed espressi in kilowattora (kWh) e standard metri cubi (Smc), possono comprendere:
- sia i consumi effettivi (kilowattora (kWh) e metri cubi risultanti fra due letture rilevate o autoletture. Corrispondono alla differenza tra i numeri indicati dal display del contatore al momento dell’ultima lettura rilevata (o autolettura) ed i numeri indicati dal display del contatore al momento della precedente lettura rilevata (o autolettura);
- sia i consumi stimati, che vengono attribuiti in mancanza di letture rilevate o autoletture, quando cioè nella bolletta sono indicate letture stimate.
Se nella bolletta sono indicati i consumi stimati nella successiva fatturazione saranno riportati dei conguagli per allineare i consumi presunti a quelli reali.
Vi è poi, l’indicazione relativa al consumo annuo, che è quello fatturato negli ultimi 365 gironi rispetto al periodo indicato in bolletta. Questo dato è essenziale perché conoscendo quanto gas si consuma in un anno è possibile confrontare le diverse tariffe per trovare quella più conveniente.
Contatti
Segue lo spazio dedicato ai contatti con i recapiti che servono per contattare il servizio clienti, il numero telefonico per la comunicazione dell’autolettura, quello di fax e quello di pronto intervento, al quale devono essere segnalati con la massima tempestività guasti, malfunzionamenti o fughe di gas nonché i recapiti per contattare il venditore del gas al fine di inoltrare comunicazioni o reclami.
Comunicazioni
In ultimo ci sono le comunicazioni previste dall’Arera come ad esempio quelle relative:
- al costo medio unitario, che è calcolato come rapporto tra quanto complessivamente dovuto e gli Smc fatturati;
- alle informazioni relative all’aggiornamento di prezzi e tariffe;
- all’assicurazione gas, considerato che chiunque usi, anche occasionalmente, il gas fornito tramite reti di distribuzione o reti di trasporto, beneficia in via automatica di una copertura assicurativa contro gli incidenti da gas.
Come scegliere il fornitore del gas
La liberalizzazione del mercato del gas ha comportato la possibilità di scelta del fornitore da parte dei consumatori, i quali non sono più legati al gestore locale. Attualmente esistono sul mercato diverse compagnie gas, che offrono proposte sempre nuove.
Pertanto, sapere confrontare le tariffe dei diversi gestori consente di individuare la migliore offerta gas adatta alle esigenze di ogni cliente anche al fine del passaggio da un’azienda all’altra. La prima voce su cui accentrare l’attenzione è rappresentata dal costo del Smc, cioè dal prezzo del gas che cambia da fornitore a fornitore.
In bolletta, si ritrova nella spesa per materia prima, mentre le altre spese come gli oneri per il trasporto e gestione del contatore e gli oneri di sistema, non variano in quanto stabilite da Arera in maniera fissa. Il confronto tra le diverse offerte va quindi, effettuato innanzitutto sulla base del costo del gas in euro al metro cubo, praticato da ogni gestore.
Altri fattori che possono influire sulla scelta del gestore sono il tipo di emissione di fattura e di pagamento. Infatti, bisogna considerare se il fornitore prevede la possibilità di ricevere la fatturazione elettronica ed il pagamento tramite domiciliazione bancaria. In entrambi i casi si potrebbe spuntare un prezzo inferiore rispetto a quello della classica fattura cartacea ed al pagamento tramite bollettino postale. Inoltre, bisogna valutare eventuali promozioni e servizi aggiuntivi, laddove alcune aziende prevedono bonus e pacchetti speciali per chi cambia fornitura contemporaneamente di gas e luce.
Esistono poi, sul mercato, piani tariffari differenti, a prezzo fisso e a prezzo indicizzato, ognuno dei quali presenta vantaggi e svantaggi. Con le tariffe a prezzo bloccato, quest’ultimo rimane invariato per tutta la durata del contratto, non subendo né rincari né possibili ribassi per l’intero periodo.
Le tariffe a prezzo indicizzato comportano invece, che il prezzo del gas cambia al variare del costo della materia prima. Pertanto, tali tariffe consentono di approfittare di eventuali ribassi del prezzo del gas, ma non mettono l’utente al riparo da possibili rincari.
Le tariffe tutto compreso permettono al cliente di pagare una cifra fissa per un consumo ben definito di gas, valutato in Smc. Si possono selezionare differenti possibilità di prezzo, a seconda del tipo di consumi e, quindi, di metri cubi utilizzati. Quando si utilizza un quantitativo maggiore di gas rispetto a quello stipulato, si paga a parte l’extra con costi che dipendono dal fornitore e dal tipo di contratto.