Marco Laraspata – Caro Socio, si sottolinea che ai sensi della normativa vigente ( D.Lgs. 81/2008) il datore di lavoro/RSPP ha l’onere di valutare il rischio biologico, in collaborazione con il Medico Competente (se presente), sentito il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza/RLS.Pertanto, purtroppo vista l’emergenza Coronavirus, in collaborazione con il Medico Competente abbiamo deciso di redigere una integrazione al Documento di Valutazione dei Rischi inerente la valutazione del rischio biologico da Coronavirus.Il documento dovrà essere firmato anche dal Rappresentante dei Lavoratori della Sicurezza in carica, a cui dovrà essere consegnata una copia. I lavoratori dovranno essere informati di tale rischio. Il documento dovrà essere rilegato a corpo unico (spillato). Senza essere rilegato, ai sensi di legge non sarà considerato valido.La classe di rischio attuale è quella relativa a SCENARIO 2: Media probabilità di diffusione del contagio, ipoteticamente ascrivibile a zone nelle quali siano presenti, nella provincia, conclamati casi di contrazione della malattia o a tutti gli altri casi in cui si ritenga di definire “media” la probabilità di diffusione, in relazione allo stato dei fatti (Primi casi nel comune di NAPOLI)
In tale scenario, le misure di prevenzione da attuare sono:
- Informazione a tutti i lavoratori in merito al rischio, mediante diffusione capillare dell’opuscolo di cui all’Allegato 1 del presente documento;
- Affissione, in uno o più punti visibili della sede di lavoro, nonché nei servizi igienici e nelle mense e/o zone ristoro, del “decalogo” estraibile dall’Allegato 1 del presente documento. Tale manifesto dovrà essere sostituito quando dovesse essere emesso un similare ritenuto dalle autorità più aggiornato o più completo;
- Affissione, nei servizi igienici aziendali, nei pressi dei lavamani, nonché nelle mense e/o zone ristoro ove siano presenti lavandini, delle “istruzioni grafiche per il lavaggio delle mani” estraibile dall’Allegato 1 del presente documento;
- Sanificare con maggiore frequenza superfici di lavoro (scrivanie, banchi, ecc.) e comuni;
- Stretto controllo sugli accessi esterni (intesi come fornitori e/o appaltatori), per la limitazione al minimo dei contatti con i propri lavoratori. Se necessario, dotazione agli stessi di mascherina chirurgica;
- Controllo dei possibili contatti con fornitori/altro personale potenzialmente proveniente da aree a rischio;
- Allontanamento immediato dal lavoro di qualunque lavoratore manifesti sintomi ascrivibili a quelli del coronavirus e interdizione per lo stesso al rientro al lavoro fino ad accertata negatività rispetto al virus o a completa guarigione.
- Dotazione di dispenser distributori di igienizzante alcoolico per le mani agli ingressi aziendali, con cartello indicante la necessità di disinfezione delle mani all’ingresso presso la sede di lavoro (valido anche per l’ingresso di utenti esterni);
- Uso di guanti in lattice monouso da parte dei lavoratori che debbano interagire con materiali / prodotti da scaffale, permanentemente esposti alla clientela;
- Una attenta e puntuale valutazione delle eventuali ulteriori azioni da mettere in atto per lavoratori appartenenti a fasce di popolazione sensibili rispetto al rischio (minori, lavoratori oltre i 60 anni, lavoratori con idoneità alla mansione con limitazioni all’apparato respiratorio o con patologie a rischio, lavoratori con nota immunodeficienza o che la dichiarino per la prima volta, avvalorandola con atti). Rientrino nella categoria delle fasce sensibili anche le donne in stato di gravidanza, pur non essendoci ad oggi alcuna informazione di letteratura che indichi l’incidenza del virus sul feto (fonte: rivista medico scientifica inglese “The Lancet”);
- Dotazione di disinfettanti per superfici a base alcoolica e panni di carta usa e getta, al minimo per le postazioni/uffici destinati ad accogliere utenti esterni;
- Limitazione al minimo indispensabile di attività di front office nei confronti di utenti esterni: si preferiranno, ove possibile, gestioni telefoniche. Ove non possibile, saranno valutate opzioni di front office con predilezione delle postazioni munite di vetro di protezione.
- Inoltre, si applicano le misure dello scenario seguente nella misura in cui, indipendentemente dalla situazione di diffusione geografica, insistono sull’azienda / Ente condizioni intrinseche e particolari che impongono uno scenario più restrittivo o qualora il Datore di Lavoro lo ritenga necessario.
Qualora, vengano registrati casi di coronavirus nei comuni limitrofi, la classificazione di rischio passerà allo SCENARIO 3 e verranno applicate le misure di prevenzione diverse. Qualora, vengano registrati casi di coronavirus nel comune in cui ha sede l’azienda, la classificazione di rischio passerà allo SCENARIO 4 e verranno applicate altre misure di prevenzione. Si prescrive di conservare il DVR allegato in azienda mettendolo a disposizione dei lavoratori e degli organi di vigilanza in caso di richiesta.
Il sottoscritto Marco Laraspata resta a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.
Sperando di essere stati utili nell’integrazione della valutazione del rischio, come da D.Lgs. 81/08, porgiamo cordiali saluti.