Luciano Castaldi – Nel Dizionario Treccani il clericalismo è così definito: «L’atteggiamento di chi sostiene la partecipazione attiva e determinante del clero e del laicato cattolico al governo dello stato, e di chi, prendendo parte alla vita pubblica, subordina le sue scelte politiche agli interessi della Chiesa».Forse oggi il significato va aggiornato.Le reazioni alla notizia del trasferimento del Vescovo di Ischia Pietro Lagnese ad altra sede, lo confermano.Amare e rispettare una persona, e ancor di più ciò che egli rappresenta, non significa forse anche poterlo eventualmente (e col rispetto dovuto) criticare?Ovviamente critiche limitate al campo dell’opinabile senza entrare in quello della divina Rivelazione che nessuno (ad iniziare da papi e vescovi) può pensare di poter modificare. Ebbene, non chiedevano, lorsignori, parresia?Non parlavano di riconoscere il giusto ruolo ai laici? Niente da fare. Se qualcuno esprime idee diverse da chi è in alto… in realtà è un superbo, un rigido legalista, un fariseo incapace di amore…Discutere non vogliono e il famoso “dialogo”, praticato con tutti (abortisti, satanisti e islamisti inclusi) muore ancora prima di nascere. Ecco allora che oggi, per CLERICALISMO, bisogna intendere una vera e propria sudditanza mentale verso chi sta più in alto, qualsiasi cosa egli dica o faccia.Ricordate i trinariciuti di Giovanni Guareschi?«Contrordine, compagni!», e tutti cambiavano idea.Un tempo, anche dalle nostre parti, andavano di moda i così detti “principi non negoziabili”… oggi rende di più lo gnosticismo di massa con annesso culto della Pachamama…Un tempo si edificavano nuovi templi… Oggi si abbandonano nel degrado e si lasciano cadere a pezzi…fermo qui l’elenco perché è lunghissimo. “I trinariciuti – ha scritto Rino Cammilleri – oggi li produce la televisione, in una società che, al di là delle apparenze, è gerarchica, con la sola differenza che coloro che comandano sono invisibili ai più e sono quelli che tengono i cordoni della borsa. Ma se c’è un luogo in cui il trinariciutismo nuota come un pesce nell’acqua è la Chiesa gerarchica, et pour cause.”Al grido di «il Papa è lui» (il vescovo è lui… ndr) si sono visti preti, suore, prelati cambiare atteggiamento dall’oggi al domani, chiese trasformate in ristoranti e in dormitori talvolta senza nemmeno chiedere il permesso… La nuova parola d’ordine è «migranti», e tutti si adeguano, guareschianamente, al Neue Kurs. Contrordine, fratelli. Del resto, ogni Papa (o Vescovo) fa e disfa come gli pare.