Antonio Pilato e Marika Buono – (rappresentanti Bagno Maria alla Mandra e Lido Solemar a San Pietro comune d’Ischia). In questi giorni stiamo seguendo con il cuore in gola le vicende relative alle riassegnazioni delle concessioni demaniali marittime, dopo l’annullamento della proroga al 2033. Il 10 marzo siamo scesi in piazza a Roma insieme ad altri 5000 balneari provenienti da tutta Italia per manifestare il nostro dissenso e il nostro disprezzo per una proposta di legge avvallata dal Governo Draghi, che se dovesse essere approvata potrebbe mettere fine ad un’era.Sì, perché se lo spauracchio delle aste (è giusto chiamare le cose con il loro nome reale) facesse realmente capolino sulle nostre attività, non sarebbe solo un dramma economico. Aspetto che sarebbe comunque da mettere in primo piano perché coinvolgerebbe diverse famiglie che, con la fatica del lavoro in spiaggia, si sono garantite per anni la dignità di poter vivere serenamente la quotidianità.Ma noi non siamo così, non abbiamo mai ridotto la nostra esistenza al mero denaro. Quello ce lo siamo sempre sudato e continueremo a farlo a prescindere da come andrà questa storia. Statene certi.Per noi su “quei lembi di sabbia” c’è molto di più o forse c’è tutto quello che solo la gente come noi può capire. C’è la storia dei nostri nonni e delle nostre famiglie. Sono stati loro ad aver fatto enormi sacrifici per ottenere quelle concessioni di cui oggi ci vogliono privare solo per dare il contentino all’Europa.E lungi da noi voler andare contro la legge, chiediamo solo dei criteri equi per poter continuare a fare ciò che facciamo da sempre: accogliere i turisti e garantire loro un sereno soggiorno a “casa nostra”.Ci piace definirla così perché nessuno ce l’ha regalata per grazia divina, ce la siamo guadagnata negli anni con i sacrifici e gli investimenti. E il sol pensiero che un domani possa finire in chissà quali mani ci lacera nel profondo.Che ne sanno queste persone di quello che si prova dopo una lunga giornata lavorativa di agosto, quando ormai sono andati via tutti e ci lasciamo cullare dal rumore del mare? Che ne sanno dell’emozione con il quale diamo il benvenuto ai nuovi arrivati desiderosi di godersi la nostra isola e il panorama del Castello Aragonese? E soprattutto, con quale titolo i potenziali affaristi possono sostituirsi a noi nella cura del cliente?Possono questi impostori avere contezza delle loro esigenze? Per anni li abbiamo coccolati e loro si sono affezionati a noi rinnovandoci la loro fiducia. Pensate che rapporti del genere si costruiscano solo con i soldi? No. Ci vuole empatia, professionalità e quel sorriso che non ci siamo mai fatti mancare, perché noi figli del mare non conosciamo la tristezza nel nostro habitat naturale. Chi spiegherà ai NOSTRI clienti che ci hanno visto nascere e crescere che dal 2024 non saremo più noi ad accoglierli e a soddisfare le loro richieste? Sulle NOSTRE spiagge c’è anche la loro storia e il loro vissuto, che andrebbero persi. Se è questo che volete, fate pure. Sappiate però che venderemo cara la pelle per noi e per chi ci preferisce da sempre. La nostra ANIMA non si vende all’asta, né ora né mai.
Sale la protesta dei balneari isolani…
Postato da ultimoraonline