11 luglio 1982: per fortuna io c’ero…


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E chi se la dimentica. A volte la sogno ancora. Quel luglio del 1982 resuscitarono anche i morti. Faceva caldo, molto caldo ma la gioia di vedere la nazionale in finale ci rendeva la pelle d’oca. Paolo Rossi, pace all’anima sua, era stato appena assolto dal processo per calcio scommesse. Bearzot, contro tutto e tutti lo porto’ in ritiro. La stampa nazionale era schierata tutta contro l’Italia. All’inizio si presagiva niente di buono, anzi eravamo sicuri di uscire al primo turno. Quasi ci erano riusciti gli azzurri ma fortunatamente con 3 pareggi arriviamo ai gironi. Brasile e Argentina, che disdetta, ervamo gia’ al mare a tuffarci nella splendida baia dei maronti. Ancora una volta pero’ il destino ci mette lo zampino. Rossi che fino a quel momento non aveva fatto quasi nulla per meritare un giudizio, segna tre gol al Brasile e ci porta in semifinale. Mostri sacri come Socrates, Falcao,Zico, Eder, Cerezo, messi alla gogna da un tipetto tutto pepe e gol. Quella fu la partita del secolo dopo Ialia -Germania 4 a 3. Poi la finale, dopo aver battuto la Polonia sempre con i gol di Pablito. Pertini in tribuna, il veterano Zoff in porta, Conti sulla fascia, Rossi in area di rigore, Tardelli da urlo e Altobelli con il dito alzato. Matellini che urla:”campioni del mondo,campioni del mondo, campioni del mondo. Che finale ragazzi. Io me la ricordo e come se me la ricordo. Un’estate bella, ricca di emozioni che fece rinascere un paese in netto declino. Sono passati 40 anni ma nel cuore resterà sempre la notte spagnola del Bernabèu.

M.d’A.

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