Leonardo Calise ex Cafar, oggi vive una seconda vita. Non è che non in passato non l’abbia fatto ma con l’esperienza di oggi è tutt’altra storia. Nel post di facebook scrive:”Quando hai la fortuna di aver vissuto e veduto impari a guardare le cose da prospettive diverse.E non da una sola.In gioventù magari il tuo carattere ti fa rimanere male per alcune situazioni…ma ,pazienza, continui ad andare avanti sopportando.Invece a questa età inizi a dare il giusto peso a cose,azioni e persone.
Traendo gioia e felicità dalle persone che scegli di continuare ad avere accanto in questo percorso chiamato vita.Gli altri?Sopporto o fanculizzo?La seconda, sicuramente.Dal vangelo secondo Leonardo: Futtetenn Leonà!”. Hai pienamente ragione e sposo in pieno la tua teoria, specialmente dopo aver visto la morte con gli occhi e averla scansata per un pelo. Anch’io, come diceva il grande Bud Spencer : “Me ne fotto!”

M.d’A.

Con grande professionalità e sacrificio serviva i clienti nella biglietteria al porto. Un pezzo d’Ischia che sale in cielo. Un altro. Troppi. Giovani che nel pieno della vita, lasciano per sempre parenti e amici. L’isola piomba di nuovo nello sconforto più profondo. Alla famiglia Maffei le sentite condoglianze della redazione di Ultimora online.

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Via iasolino ritorna ad essere carrabile. La strada è stata riaperta alle ore 18:00 inaugurata dal sindaco Enzo Ferrandino a bordo del proprio scooter. Finalmente si torna alla normalità. Due settimane di chiusura hanno visto il traffico in tilt. Il nuovo manto stradale è di nuova generazione. Un tappetino d’asfalto drenabile con un disegno stampato sulla pavimentazione.

Ancora una vittoria per l’avv. Vito Mazzella contro l’installazione abusiva degli autovelox sul territorio. Sono già considerevoli i ricorsi vinti dal giovane “Mazzatosta”. Prima di essere installati, aveva preannunciato che le macchine rilevatrici di velocita’ non erano a norma. E’ vero anche, che bisogna comunque frenare l’alta velocita’ sul tratto di strada interessato. Ci sono altri sistemi, legali, per poter far fronte a chi non rispetta il limite di velocita’.

La Guardi di Finanza è impegnata, sul territorio isolano, in una vasta operazione di controlli per evasione fiscale. Professionisti e non, sono nell’occhio del ciclone. Nel mirino delle fiamme gialle i lavori cosiddetti domiciliari (centri estetici). Risulterebbe un ampia evasione di lavoratrici casalinghe.

Chi non possiede un cane non puo’ capire. E’ una perdita pari ad un familiare stretto. Diana era il cane dei miei cognati Franco e Maida ed oggi ha lasciato per sempre i suoi padroni. Era una “festaiola”, mangiona, buona come il pane. Aveva 14 anni ma scondinzolava e correva ancora come ai tempi belli di una volta. Nell’ultimo periodo ha avuto una battuta d’arresto per quel male che uccide anche gli uomini. Capisco il dolore, perchè anche io ho un cane. Ciao Diana, grazie dei bellissi e felici momenti che ci hai fatto vivere in questi anni. Ora potrai scorrazzare libera sulle nuvole del paradiso, dove ad attenderti ci sara’ lo Chef.

Eccoli, Claudio e Vittoria, i miei nonni paterni,quelli materni, purtroppo, non li ho mai conosciuti,sono morti quando mia madre era giovanissima. Erano dei veri personaggi, per l’epoca. Mio nonno discendeva da una famiglia molto benestante, il padre Giuseppe d’Ambra era il proprietario dell’hotel Geronda. Mia nonna era una semplice e brava contadina. Benefattrice e madre di 11 figli. Quanti ricordi nella pensione Vittoria. L’albergo di famiglia quando si riempiva di parenti, che arrivavano dall’altitalia e dall’europa, era un vero e proprio punto di riferimento. Nonno Claudio, autodidatta, suonava la chitarra e dipingeva. Mia nonna era adita alla terra, le galline, il pollaio, il giardinaggio. Peccato non aver conosciuto i nonni materni Ciro e Maria. Mio nonno era il macchinista di un cinema in quel di Portici, mia nonna casalinga ad accudire i figli. In compenso ho conoscuito la zia di mia madre, zia Maria che so che mi ha voluto un sacco di bene e che ha colmato in parte un amore mai vissuto in prima persona. Spero che dall’alto veglino sulle nostre famiglie. Auguri!

Ottanta anni fa, proprio in questi giorni, Napoli divenne il centro del mondo. C’era la guerra, c’erano i tedeschi e c’erano le bombe. Hitler ordino’ di radere al suolo la città partenopea. I rastrellamenti e le uccisioni in pubblico iniziarono il 27 settembre del 1943. Tutti gli uomini dai 17 ai 33 anni dovevano essere deportati nei campi di sterminio. E qui, che inizia la ribellione,capeggiata dal giovanissimo undicenne Gennarino Capuozzo, medaglia d’oro al valor militare . Le barricate, gli scugnizzi, le donne, i femminielli,  tutti uniti in unico motto:”cacciare l’invasore”.